Di seguito la nota dell’Opi Rimini indirizzata alla Redazione della Gazzetta di Modena in merito all’articolo pubblicato, lesivo della professionalità infermieristica:
Rimini, 24 agosto 2021
Prot. 2021/874/I.11
Oggetto: richiesta rettifica articolo “Pronto soccorso l’importanza della valutazione” a firma dott. Valgimigli.
Spett.le Redazione,
in merito all’articolo a firma del dott. Valgimigli apparso nella rubrica “Sanità e dintorni” di domenica 22 agosto 2021, questo Ordine professionale ritiene doveroso intervenire per chiarire e confutare alcune inesattezze che vi sono riportate.
In diversi passaggi, ora citando il prof. Garattini ora l’Assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia Romagna dott. Donini, l’autore lascia intendere, neanche troppo velatamente, che il problema delle lunghe attese al pronto soccorso è da ricondurre alla scarsa preparazione degli infermieri che, è bene ricordarlo, svolgono questa attività da decenni. Lo stesso afferma candidamente che dal 1° ottobre “il triage sarà svolto non più da operatori non prearati ma formati ad hoc e che si occuperanno solo di questo, con le relative responsabilità che ne conseguono”.
Giova sottolineare all’illustre medico il peso delle sue affermazioni che, come macigni, calpestano la professionalità, le competenze e l’abnegazione (perché di questa si tratta) di migliaia di infermieri italiani.
Già nel 1992 il con il decreto n.76 il Legislatore affermava che in ogni dipartimento di emergenza e accettazione deve essere prevista la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti afferenti al Pronto soccorso.
“Tale funzione – continua il decreto – è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”.
Nel 2009, al 2° Convegno internazionale di triage tenutosi a Riccione, alcuni colleghi presentarono relazioni tese a dimostrare i riflessi positivi che una precoce presa in carico dell’utente da parte dell’infermiere di triage può avere rispetto al suo percorso di cura. Gli infermieri fanno anche questo dott. Valgimigli! Dopo la formazione di base si specializzano, fanno ricerca, consolidano competenze e propongono modelli innovativi che poi, guarda caso, ritrovano nella riforma del triage che anche la Regione Emilia Romagna correttamente propone.
Ben vengano le riorganizzazioni, quando sono in grado di migliorare le condizioni di salute della popolazione, difficile ipotizzarne il successo a prescindere dai professionisti che sono chiamate a concretizzarle!
Come Ordine chiediamo alla Redazione e all’autore dell’articolo di rettificarne i contenuti, profondamente lesivi della dignità della professione infermieristica. La buona informazione, al servizio del cittadino, deve tenere in debita considerazione i possibili riflessi che può generare. Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario vede la propria genesi proprio nelle situazioni in cui al professionista, chiunque esso sia, non viene riconosciuta la competenza che il ruolo o la funzione prevedono oppure, nelle situazioni peggiori, quando al singolo viene attribuita la responsabilità del disagio o del presunto danno subito.
Chi si occupa di comunicazione, la politica, le organizzazioni sanitarie, gli ordini professionali, in collaborazione con tutti gli stakeholder, devono creare sinergie per produrre una “buona informazione” fruibile dai cittadini e che rappresenti un valore aggiunto rispetto alle fakenews che quotidianamente vengono veicolate dai social.
Se si decide di approfondire tematiche proprie della professione infermieristica, ed il triage lo è, gli Ordini delle Professioni Infermieristiche, in qualità di Enti sussidiari dello Stato, garantiscono la più ampia disponibilità.
Auspicando un positivo riscontro alla richiesta di rettifica, l’occasione è gradita per porgere
Cordiali saluti
Il Presidente
Dott. Nicola Colamaria
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