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Usa, diabete in costante crescita tra i bambini

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Usa, diabete in costante crescita tra i bambini
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Lo rivela uno studio pubblicato su Jama. Il fenomeno è in buona parte dovuto all’aumento dell’obesità infantile.

Secondo i risultati di nuovo studio osservazionale statunitense appena pubblicato su Jama, la prevalenza del diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2, tra i giovani americani è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni, in buona parte come conseguenza dell’aumento dell’obesità infantile.

Dall’inizio del secolo la prevalenza stimata del diabete di tipo 2 tra i nordamericani di età compresa tra 10 e 19 anni è aumentata del 95,3%, hanno riferito il primo autore dello studio Jean Lawrence e colleghi, del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases a Bethesda, nel Maryland.

Per questo studio osservazionale trasversale, il gruppo di Lawrence ha esaminato sia i tassi di incidenza che le stime di prevalenza del SEARCH for Diabetes in Youth Study, che includeva dati su oltre 3 milioni di giovani pazienti provenienti da sei aree degli Stati Uniti: California, Colorado, Ohio, South Carolina, Washington State e Indian Health.

I casi di diabete di tipo 1 e di tipo 2 considerati sono stati diagnosticati da medici. Il diabete di tipo 1 è stato classificato come avente la presenza di almeno un autoanticorpo diretto contro la decarbossilasi dell’acido glutammico, contro il trasportatore dello zinco 8 o l’anticorpo associato all’insulinoma. Il diabete di tipo 2 è stato classificato come privo di evidenza di autoimmunità o presenza di insulino-resistenza.

In crescita il diabete di tipo 2 – Nel 2001, su 1,73 milioni di giovani in 588 avevano il diabete di tipo 2, un numero che è aumentato costantemente a 814 su 1,85 milioni di giovani nel 2009 e successivamente ha raggiunto 1.230 su 1,85 milioni entro il 2017. Questo si è tradotto in un aumento assoluto di 0,32 per 1.000 giovani stimati con diagnosi di diabete di tipo 2 durante questo periodo:

2001: 0,34 per 1.000
2009: 0,46 per 1.000
2017: 0,67 per 1.000

Approfondendo queste tendenze, i ricercatori hanno individuato alcune differenze per razza ed etnia. In particolare, gli aumenti assoluti più ripidi della prevalenza della malattia dal 2001 al 2017 sono stati osservati tra i giovani non ispanici (0,85 per 1.000) e ispanici (0,57 per 1.000).

In crescita anche il diabete di tipo 1 – Questo costante aumento della prevalenza del diabete non riguarda solo il diabete di tipo 2. Nel 2001 un totale di 4.958 su 3,35 milioni di giovani di età inferiore ai 20 anni aveva il diabete di tipo 1. Rispecchiando le tendenze osservate per il diabete di tipo 2, questo numero è salito a 6.672 su 3,46 milioni di giovani nel 2009 e a 7.759 su 3,61 milioni di giovani nel 2017.

Questo si è tradotto in un aumento relativo del 45,1% delle diagnosi di diabete di tipo 1 in 16 anni per i giovani americani. In aggiunta è stato osservato un aumento assoluto di 0,67 per 1.000 stimati giovani con diagnosi di diabete di tipo 1 dal 2001 al 2017:

2001: 1,48 per 1.000
2009: 1,93 per 1.000
2017: 2,15 per 1.000

L’aumento di prevalenza del diabete di tipo 1 ha seguito un modello leggermente diverso rispetto a quello osservato con il diabete di tipo 2. I maggiori aumenti assoluti delle diagnosi durante questo periodo hanno infatti riguardato i giovani bianchi non ispanici (0,93 per 1.000) e i giovani neri non ispanici (0,89 per 1.000) dal 2001 al 2017.

“L’aumento della prevalenza può essere determinato da una crescita dell’incidenza, dal calo della mortalità o da entrambi – hanno spiegato i ricercatori. Detto questo, uno dei principali fattori responsabili della maggiore incidenza è probabilmente dovuto al tasso crescente di obesità infantile in America, passato dal 13,9% nel 1999-2000 al 18,5% nel 2015-2016”.

Come conseguenza durante questo periodo i picchi maggiori di prevalenza dell’obesità hanno riguardato gli adolescenti nordamericani neri e messicani, probabilmente alla base degli aumenti simultanei del diabete di tipo 2. I ricercatori hanno anche sottolineato che la modifica del 2010 nei criteri diagnostici da parte dell’American Diabetes Association, che ha raccomandato livelli di emogloblina glicata di almeno il 6,5% per la diagnosi dei soggetti adulti, probabilmente non ha avuto alcun impatto su queste tendenze di prevalenza, poiché non si applicano a pazienti pediatrici.

«I nostri risultati sull’aumento della prevalenza del diabete di tipo 1 e di tipo 2 tra i giovani significa che un numero maggiore di bambini e adolescenti avrà il diabete passando all’età adulta – ha commentato Lawrence –. Queste persone dovranno integrare la gestione del diabete nella loro vita quotidiana e saranno a rischio di sviluppare alcune complicanze della malattia. Gli operatori sanitari possono svolgere un ruolo importante nell’aiutare questi giovani pazienti e le loro famiglie a conoscere l’importanza di seguire uno stile di vita sano e di raggiungere e mantenere un peso salutare».

Redazione Nurse Times

Fonte: PharmaStar

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