Un gruppo di esperti sostiene che il booster aggiuntivo potrebbe comportare rischi per la salute.
La scelta di Israele di avviare la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid a determinate categorie di soggetti – 6mila persone, tra cui 150 membri dello staff medico – fa discutere anche all’interno del Paese. Lo dimostra un allarme sui rischi per la salute legati al booster aggiuntivo lanciato da un gruppo di medici, alcuni dei quali appartenenti al comitato scientifico consultivo che assiste il governo nelle sue decisioni.
A detta di questi esperti, la quarta dose potrebbe comportare un “affaticamento” del sistema immunitario. Ciò finirebbe col depotenziarne la capacità di rispondere al Covid in caso di contagio, con rischi persino superiori rispetto a chi non ha ricevuto la quarta somministrazione.
A riassumere tutte le perplessità sul tema è il professor Dror Mevorach, dirigente del reparto coronavirus al Hadassah Medical Center di Gerusalemme: “Solo perché abbiamo fatto la terza dose non significa che ci dovrebbe essere una quarta dose senza alcuna base scientifica”.
Una tesi sposata anche da Hagai Levine, epidemiologo e presidente dell’Associazione israeliana dei medici di salute pubblica: “Rispetto l’opinione di chi dice che è meglio prevenire che curare, e non c’è nessun problema nell’essere preparati. Ma prima di fare una quarta iniezione è preferibile aspettare la scienza”.
I medici israeliani hanno inoltre sottolineato come sarebbe stato opportuno valutare opzioni alternative al booster aggiuntivo, ed eventualmente procedere con un nuovo giro di somministrazioni solo dopo aver svolto test più approfonditi.
Redazione Nurse Times
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