Clamorosa topica organizzativa, ieri, nel capoluogo salentino. Lo Studio legale Leone-Fell & C., per conto dei candidati, chiederà che siano tutti immatricolati.
Si sono presentati ieri mattina per affrontare la prova d’accesso al corso di laurea in Infermieristica, ma la commissione ha consegnato loro il test sbagliato. Tutto da rifare, dunque, almeno a Lecce.
“Ci hanno fatto accomodare e, quando ci hanno consegnato i plichi, ci siamo subito accorti dell’errore e lo abbiamo denunciato alla commissione, che, non sapendo che fare, ci ha fatto procedere con la compilazione dei quiz, pur essendo sbagliati. Poi, dopo 35 minuti, è arrivato il contrordine e ci hanno fatto riconsegnare tutto, rimandando la prova a data da destinarsi”. A raccontare l’accaduto, una candidata protagonista, con altri 200 colleghi, di questa vicenda che ha dell’incredibile.
Le domande arrivate dal Ministero dell’Università erano quelle per la laurea specialistica.
“Si tratta di una gravissima illegittimità – spiegano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Chiara Campanelli dello Studio legale Leone-Fell & C. – poiché il test è unico per tutte le sedi. Sappiamo bene quanto lavoro ci sia dietro la preparazione per un test d’accesso, e sottoporre questi ragazzi a un’ulteriore prova è davvero impensabile”.
Già ieri mattina lo studio legale aveva comunicato un errore nel bando, ovvero la discrepanza tra il fabbisogno individuato dalla Conferenza Stato-Regioni e i posti messi a bando dal ministero, con oltre 5mila posti in meno! Adesso questa anomalia in una delle sedi conferma che la procedura di selezione è assolutamente fallace. Nel 2017 era già successo un caso analogo e l’ateneo di Firenze decise di ammettere tutti gli studenti del corso in Biotecnologie, Scienze biologiche, Scienze farmaceutiche applicate, Chimica e Farmacia che si erano presentati al test, ma a cui avevano somministrato una prova errata.
“Riteniamo – concludono i legali – che si possa procedere allo stesso modo. Per tale ragione procederemo a inviare, per conto dei ragazzi di Lecce, una diffida gratuita per chiedere al ministero di procedere con l’immatricolazione, affinché non siano sempre gli studenti a pagare le colpe di chi ha commesso l’errore”.
Redazione Nurse Times
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