Nella cittadina salentina gli operatori hanno dovuto percorrere un senso vietato per arrivare in tempo. Nel capoluogo campano un’anziana donna è morta in circostanze simili, ma pare che il decesso non sia da ricondurre direttamente al ritardo dei soccorsi.
Nel centro storico di Tricase (Lecce) una donna che aveva accusato un malore in casa ha rischiato la vita perché l’ambulanza incaricata di soccorrerla non riusciva a passare per colpa delle auto che bloccavano la strada. Gli operatori hanno dovuto percorrere un senso vietato per arrivare in tempo. E a quanto pare, non è la prima volta che accade.
Un episodio analogo si era verificato qualche giorno prima a Napoli, come denunciato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Anche in questo caso non si tratta di una novità, e stavolta ci è scappato pure il morto. La vittima è un’anziana donna, Giovanna Piedimonte, anche se il suo decesso non sembra direttamente collegato al ritardo dei mezzi di soccorso.
“Ogni giorno a Napoli le ambulanze del 118 vengono rallentate, se non fermate, da auto in sosta selvaggia, ma a quanto ricordo un paziente in attesa dei soccorsi non era mai morto per questo – dichiara Manuel Ruggiero, medico e presidente di Nessuno tocchi Ippocrate, interpellato dall’Ansa -. E’ un fatto gravissimo e mi auguro che venga considerato omicidio stradale. I soccorritori hanno spostato a mano le macchine, e alla fine sono riusciti ad arrivare a casa della signora. La telefonata era arrivata al 118 con una richiesta di soccorso per la perdita di conoscenza di una donna”.
Prosegue Ruggiero: “Quanto tempo si è perso a causa delle auto in sosta? Circa venti minuti. Tra l’altro, dopo che la prima ambulanza è rimasta bloccata, è stata inviato un secondo mezzo, ma ha subito la stessa sorte. Inviteremo la famiglia a denunciare l’accaduto. Spesso gli operatori del 118 vengono aggrediti perché arrivano in ritardo. Noi partiamo di solito 30 secondi dopo la richiesta di soccorso. Il ritardo è quasi sempre dovuto a incivili che non si spostano, che se ne fregano e parcheggiano dove vogliono, e che questa volta hanno causato il decesso di una donna”.
Una ricostruzione, quella di Nessuno tocchi Ippocrate, smentita però all’AdnKronos da Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli: “La morte di un’anziana ultra80enne a Napoli non è stata causata dal presunto ritardo dell’intervento dell’ambulanza a causa di un’auto parcheggiata in sosta selvaggia”.
Galano precisa che la foto (quella che pubblichiamio anche noi) in cui si vede un’ambulanza bloccata nell’imbuto creato dalle auto in sosta è stata scattata “al ritorno dall’intervento”. E aggiunge: “Alla richiesta di intervento per il malore dell’anziana ha risposto una prima ambulanza non medicalizzata. Al loro arrivo la donna era già in arresto cardiaco. E’ stata praticata la rianimazione ed è stato chiesto l’intervento di un’altra ambulanza medicalizzata, cosa che è avvenuta. All’arrivo della seconda ambulanza i sanitari hanno proseguito con la rianimazione cardiopolmonare, ma dopo mezz’ora è stata constatata la morte della donna, ultra 80enne con altre patologie. Al termine dell’intervento l’ambulanza ha lasciato l’abitazione, trovando in salita Pontecorvo l’auto parcheggiata. Per poter passare i due infermieri e l’autista hanno cercato di liberare la strada spostando l’auto”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: “In seguito al colloquio con un componente della famiglia della signora Piedimonte ho deciso di presentare un’interrogazione affinchè si faccia chiarezza sulle cause e sui tempi del decesso. Una vicenda triste, per la quale devono essere appurate tutte le eventuali responsabilità e fatta chiarezza”.
Redazione Nurse Times
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