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Emilia Romagna, infermieri e oss si mobilitano contro la carenza di personale

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Calabria, "Necessario far rientrare gli oss fuori regione per sopperire alla carenza personale"
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Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno organizzato un presidio davanti al Policlinico di Modena.

Continua la mobilitazione dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per la carenza di personale sanitario in Emilia Romagna e per la scarsità di risorse per la valorizzazione del personale, sicurezza e qualità dei servizi, e quindi per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Per questo dopo i volantinaggi territoriali dello scorso 3 marzo, martedì si è tenuto un nuovo presidio davanti al Policlinico di Modena. Presenti numerosi lavoratori (infermieri, amministrativi, tecnici, oss) per far sentire la loro voce. Gli addetti della sanità pubblica si aspettano risposte concrete dalla Regione.

“In Emilia-Romagna – affermano i rappresentanti sindacali – dovranno essere assunti al più presto oltre 5mila addetti sanitari: da 1.500 a 2.300 infermieri di comunità, 270 infermieri per le centrali operative territoriali, una settantina di altre figure tra personale sanitario e amministrativo, 640 infermieri, 430 operatori socio-sanitari e 140 fisioterapisti per gli ospedali di comunità, almeno 800 infermieri e 600 oss, ostetriche, autisti di ambulanza, psicologi e altri professionisti per trasformare le case della salute in case di comunità. Queste persone servono per mettere in pratica quanto previsto dal Decreto ministeriale 77/2022 sulla riorganizzazione e sviluppo dell’assistenza sanitaria a livello territoriale”.

Continuano i sindacati: “Nonostante questo fabbisogno, la Regione taglia sul personale, blocca il turn over, non sostituisce chi si dimette o va in pensione, costringe i lavoratori delle aziende sanitarie ad accumulare ore di straordinario e ferie non godute. Spesso l’assessorato regionale alla sanità respinge le denunce dei sindacati citando il saldo del personale assunto dal 2018 a oggi: +7.300 unità. In realtà chi è stato stabilizzato o assunto negli ultimi anni ha solo ‘rattoppato gli organici’ dopo quindici anni di tagli”.

Per i sindacati è impensabile garantire servizi aggiuntivi e funzionalità di strutture finanziate dal Pnrr riducendo gli organici: “Tra l’altro il personale insufficiente sta allungando i tempi di attesa nei pronto soccorso e per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e chirurgiche, mettendo a rischio non solo la rinomata qualità della sanità emiliano-romagnola, ma soprattutto il diritto alla salute dei cittadini”.

Redazione Nurse Times

Fonte: La Pressa

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