“Siamo vicini al personale sanitario che incrocerà le braccia il prossimo 5 dicembre per ragioni che condividiamo in pieno e che sono state alla base anche del nostro sciopero lo scorso 17 novembre”. A dirlo è Andrea Bottega (foto), segretario nazionale del sindacato Nursind.
“Respingiamo al mittente tutte le ipotesi di modifica della norma sulle pensioni circolate fino a questo momento – ribadisce il segretario Nursind –. Per noi l’unica strada percorribile, infatti, rimane lo stralcio dell’articolo 33 nel maxiemendamento alla manovra, come abbiamo spiegato durante le interlocuzioni al ministero della Salute”.
Prosegue il segretario Nursind: “Proprio perché la priorità del Mef è far quadrare i conti è assurdo che non riesca a valutare l’impatto di un ricalcolo degli assegni previdenziali, in particolare sugli infermieri, di cui accelererebbe la fuga. Senza contare i costi a carico delle aziende sanitarie per ricollocare i professionisti che rimarrebbero in servizio, visto che per l’età non sarebbero più in grado di sostenere un lavoro a tutti gli effetti gravoso”.
Conclude il segretario Nursind: “Ecco perché le aperture della premier Giorgia Meloni non sono sufficienti per noi. Il 17 novembre, col nostro sciopero, abbiamo mostrato come sarà il Ssn tra qualche anno: senza infermieri. Siamo pronti a reiterare la protesta se il Governo non deciderà di invertire la rotta”.
Redazione Nurse Times
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