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1^ Sessione Campobasso: “valorizzare la sanità territoriale, attribuendo più merito e valore al ruolo dell’infermiere”

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Lo Streaming coordinamento interregionale Ipasvi Basilicata-Campania-Molise

Il coordinamento interregionale Ipasvi Basilicata-Campania-Molise organizza oggi 14 maggio a Campobasso un evento formativo intitolato “L’infermiere accanto al cittadino nel nuovo sistema salute”.

Apertura dei lavori e presentazione del corso di una giornata dedicata agli infermieri.

L’importanza di avere un sistema sostenibile e promotore di assistenza centrata sulla persona e nell’ottica di prestazioni importanti valorizzando la sanità territoriale si muove attribuendo più merito e valore al ruolo dell’infermiere.

Dare risposte di salute che vanno oltre la classica visione del professionista sanitario in questione. Fondamentale tanto lo spunto comunicativo e quanto quello relazionale con il paziente/utente al centro!

L’aspetto empatico diventa punti di partenza qualificante e imprescindibile per una assistenza d’eccellenza.

La sfida alla nuova vision dell’Infermiere e delle sue competenze nell’ottica di nuovi riconosciementi in campo sanitario e sociale.

L’evento ha voluto cogliere l’occasione di determinare il riconoscimento formale e sostanziale al nucleo CIVES del luogo, coniugando l’attività filantropica della Associazione di Coordinamento Infermieri Volontari per l’Emergenza Sanitaria (CIVES) e la Giornata Internazionale dell’infermiere.

Il Presidente del Collegio Salerno, Cosimo Cicia, sostiene il dato di fatto di una Federazione Nazionale vicina all’infermiere. Purtroppo enfatizza una situazione perniciosa della realtà dei fatti, i neo laureati che emigrano per trovare occupazione, spostandosi non più nel settentrione ma all’estero. L’esperienza campana suggerisce una stabilizzazione di precari e un “riempimento” dei posti vacanti, per assicurare i LEA e creare occupazione per gli Infermieri.

Il presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Molise, esprime favorevole volontà e necessità temporale per garantire una crescita sostanziale dell’infermiere nel panorama formativo ed istituzionale. Ma la battaglia diventa formazione della professione Interprofessionale, coinvolgendo anche la classe medica.

Paolo di Lauro Frattura Governatore della regione Molise racconta del tormentone di riorganizzazione globale del sistema sanitario, ribadendo la gestione dell’infermiere delle Case della Salute  lo spostamento della sanità in regime territoriale. Gli esiti dei servizi e gli indici di qualità e il potenziamento della sanità territoriale, domiciliare: da promuovere per un rinnovo dell’organizzazione e scongelare lo stato dell’arte favorendo l’appropriatezza dei trattamenti sanitari e delle cure.

La Presidente B. Mangiacavalli nella prima relazione invita l’infermiere a credere nelle proprie capacità. Bisogna modificare la Vision dell’infermiere, anche a livello occupazionale e lavorativo in senso stretto: avere performance procedurale in regime territoriale diversa e intensamente centrata all’interesse del paziente.

barbara

Gli anni di lavoro degli infermieri anni 42 anni ad età media 47 negli ultimi sette anni.  Serio il problema della legge 104 per i quali è stata proposta una verifica per i beneficiari della norma. L’infermiere “case manager” deve divenire guida per il cittadino nei servizi facendo un TESTO UNICO SOCIOSANITARIO. L’assistenza sanitaria assegnata ai comuni andrebbe valorizzata favorendo ruoli di collegamento per prendere in carico i nuovi bisogni di salute non più confinati al nosocomio ma esteso anche al territorio! La vera sfida per un cittadino non diviene più il superamento della malattia, ma il rimanere nel tessuto del percorso di cura. Quesito interessante sul ruolo dell’Inghilterra nel potenziamento dell’offerta assistenziale territoriale.

Gli infermieri italiani sono divenuti altamente ricercati, ottimo nella logica di integrazione della cultura di integrazione in Comunità Europea, ma fallimentare per il nostro Bel Paese che perde risorse umane valide.

La cronicità della Lombardia esposta dalla Presidente FNC fa riflettere sul dirottamento di costi a favore dei cronici lombardi che richiamano diversi milioni di utenti.

Osservazione sul costo sociale prospettico della demenza con proposta di studio clinico per poter affrontare con la ragionevole guida  ottica di risparmio il paziente affetto da patologia demenziale.

Bisogna ragionare sulla appropriatezza organizzativa e professionale che non si limita solo al discorso “terapeutico” del sistema, ma anche manageriale. Il CENSIS sostiene che le risorse sono..smarrite. quindi, dove sono? Le diagnosi ci sono, ma cosa manca? Quale è l’anello mancante?

La domanda diventa perché o piani di rientro diventano fonti di tagli e non di ottimizzazione delle prestazioni del sistema? L’ aumento delle diseguaglianze sono notevoli, molte famiglie rinunciano a curarsi per fragilità sociale incalzante. Il management sanitario diventa sostenibile in maniera erronea in cui la sostenibilità ritrova come fulcro esperienze potenziando la produzione e il tecnicismo del sistema.

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Dott.ssa D’Innocenzo, Direttore Generale assessorato alla salute Molise, conferma le parole della Presidente FNC B. Mangiacavalli: gli infermieri sono pronti! Unificato il concetto di sanità e sociale con impegno per rivedere e riprogettare il sistema sanitario della Regione Molise. Investire sulla formazione permanente è pietra miliare per contestualizzare un percorso sanitario forte e di risanamento del sistema.

Gli obiettivi potrebbero essere raggiunti rendendo equa la distribuzione del servizio in maniera appropriata programmando l’erogazione delle cure riorganizzando l’efficienza organizzativa e gestionale. I vincoli ad un profitto sanitario nell’ottica di guadagno del sistema vi sono la scarsa cultura organizzativa la sottostima dei finanziamenti e l’elevata età dei residenti. La proposta di riorganizzazione molisana espressa dal Direttore è la promozione di ospedali di comunità per intensità di cure ri-sincronizzando i criteri organizzativi al Decreto Balduzzi. Ribadita che la centralità è quella della persona e non la produttività, per quanto ci sia incanalati in un unanime discorso di aziendalizzazione della sanità.

CALABRESE Michele

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