La malattia è stata sconfitta, permettendo al piccolo Alex di guarire potendo fare ritorno a casa quattro mesi dopo il trapianto di midollo. A rendere pubblico il risultato positivo del trattamento è stato proprio l’oncoematologo.
“È ufficialmente guarito, il suo sistema immunitario è sano. È un traguardo enorme per il tipo di trapianto e per il caso molto difficile. E la soddisfazione è enorme”. Il bimbo può quindi tornare in Inghilterra, dove vivono i genitori, entrambi italiani.
Le cure a Roma sono per lui terminate e dovrà sottoporsi solamente ad alcuni controlli periodici. Il 24 gennaio i medici del Bambino Gesù avevano annunciato che il trapianto avesse avuto esito positivo e che non ci fossero stati episodi di rigetto.
Vista la stabilità del quadro clinico, i controlli che inizialmente venivano effettuati ogni settimana ora potranno essere fatti solo due volte al mese.
Il professor Locatelli ha spiegato al Corriere della Sera che “le cellule del donatore si sono del tutto sostituite a quelle malate che non avrebbero consentito ad Alex di sopravvivere”.
Ha poi proseguito: “Siamo straordinariamente felici di poter impreziosire con questa guarigione la Pasqua della famiglia Montresor e del Bambino Gesù”. Alex è il sesto piccolo paziente guarito al Bambino Gesù dalla linfoistiocitosi emofagocitica. Sul caso è intervenuto anche il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana:
“Uno stupendo miracolo di Pasqua. Alex è guarito, è la notizia più bella che aspettavamo. Ti abbracciamo con affetto, Alex. E con te abbracciamo anche mamma e papà. Complimenti all’equipe medica del Bambino Gesù e grazie alle migliaia di persone che si sono messe in coda nelle piazze italiane per dare una mano a questo bimbo speciale”, ha detto.
Al piccolo Alex, nato prematuro, venne diagnosticata la linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh), una malattia genetica che colpisce solo lo 0,002% dei bambini e che priva chi ne soffre della perforina, la proteina che consente al sistema immunitario di identificare e combattere batteri e virus.
Dopo la diagnosi i medici avevano dato ad Alex poche settimane di vita a meno di trovare un donatore di midollo compatibile. Alla notizia il bimbo è diventato protagonista di una gara di solidarietà: in tantissime piazze italiane sono stati organizzati prelievi di sangue per testare la propria compatibilità alla donazione.
La ricerca non ha dato risulato, e così, nell’estremo tentativo di salvarlo, Alex è stato operato ato all’ospedale Bambino Gesù con una tecnica innovativa utilizzando il midollo del papà Paolo. Operazione che è completamente riuscita.
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