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Fermare l’emorragia in pochi secondi

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JOE LANDOLINA
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Lesioni traumatiche derivanti da ferite da arma da fuoco o da incidenti stradali, spesso possono essere fatali se il paziente non riceve cure mediche adeguate. Il materiale, noto come Polystat, è stato sviluppato da ingegneri presso l´Università di Washington, negli Stati Uniti, e mima una proteina naturale del nostro corpo che aiuta a rafforzare i coaguli di sangue.

Quando inizia il sanguinamento di una ferita grave, il tempo è una risorsa fondamentale, sopratutto in scenari di guerra o soccorso particolarmente difficile, tutti campi in cui VetiGel può essere applicato sulle ferite per fermare in maniera quasi istantanea la perdita di sangue.

Secondo il CEO di Suneris, Joe Landolina, VetiGel è in grado di fermare un’emorragia dell’arteria femorale, una delle ferite più gravi per un soldato, in meno di un minuto. Considerando che di solito ce ne vogliono dai 5 ai 10, un tempo più che sufficiente per dissanguarsi, è evidente come questo gel possa realmente contribuire a salvare vite umane.

Il team afferma che dopo l´iniezione, il farmaco “circola innocuamente nel sangue, individua i siti di lesioni vascolari, e promuove la formazione di coaguli per fermare l´emorragia“.

Finora il loro polimero è stato testato solo su ratti, ma la relazione del comunicato stampa afferma che il 100 per cento degli animali a cui è stato lesionato l´arteria femorale e successivamente iniettato il farmaco, è sopravvissuto.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine e il team dice che si prevede di raggiungere la sperimentazione umana in cinque anni. Potrebbe fornire un buffer importante per aiutare le persone con gravi lesioni in località remote, come ad esempio soldati in zone di conflitto.

Il segreto del gel sono questi polimeri vegetali che sono in grado di ricombinarsi in base a ciò che gli viene messo a contatto. Dunque, se sono a contatto con tessuto umano, prenderanno la stessa forma in pochi secondi. VetiGel non è ancora pronto per l’uso sugli umani, ma presto sarà disponibile per le cliniche veterinarie, in cui potrà essere finalmente testato sul campo, soprattutto in chirurgia. Il prodotto è stato infatti testato sugli animali, sotto supervisione di un chirurgo cardiovascolare, ed è stato decretata la sua sicurezza per uso veterinario.

La speranza è che superi presto tutte le certificazioni per l’uso umano e possa venire impiegato in tutto il mondo per salvare tutte quelle persone che lottano fra la vita e la morte, e per le quali un minuto può fare la differenza.

TRADUZIONE DEL VIDEO: Dimenticate i punti, c’è un modo migliore per chiudere le ferite. In questa conferenza, Joe Landolina, TED Fellow, parla della sua invenzione: un gel medico che può fermare istantaneamente il sanguinamento traumatico senza bisogno di pressione

Immaginate di essere un soldato che corre lungo il campo di battaglia. Un proiettile che vi ha colpito alla gamba, recide la vostra arteria femorale. Il sanguinamento è estremamente traumatico e può uccidervi in meno di tre minuti.

 Sfortunatamente, dal momento che un medico vi raggiunge, quello che ha nella sua cintura può impiegare cinque o più minuti, se applicato con pressione, per farvi smettere di sanguinare. Questo non è solo un enorme problema per i militari, è anche un enorme problema diffuso in tutto il campo medico. Come possiamo esaminare le ferite e guarirle rapidamente in maniera che possa funzionare con il corpo?

Quello su cui ho lavorato negli ultimi quattro anni è lo sviluppo di biomateriali intelligenti, materiali che possano lavorare con il corpo aiutandolo a guarire e aiutandolo a guarire le ferite naturalmente. Prima di tutto, bisogna guardare attentamente a come il corpo funziona veramente. Allora, sappiamo tutti che il corpo è fatto di cellule. Quindi una cellula è l’unità di vita più essenziale. Pochi sanno che c’è di più. Si scopre quindi che le cellule si trovano in questa rete di fibre complicate, proteine e zuccheri noto come la matrice extracellulare.

Il “MEC” è questa maglia che mantiene le cellule al loro posto, fornisce una struttura per i tessuti, ma dà anche una casa alle cellule. Permette loro di sentire quello che fanno, dove sono, e dice loro come agire e come comportarsi. Si scopre che la matrice extracellulare è differente per ogni parte del corpo.

Il “MEC” nella mia pelle è differente dal “MEC” nel mio fegato, ed il “MEC” nelle diverse parti dello stesso organo può variare, dunque è veramente difficile creare un prodotto che reagisca al “MEC” locale, che è esattamente quello che vogliamo fare.

Per esempio pensate alla foresta pluviale. Avete la copertura, il sottobosco, ed il suolo. Tutte queste diverse parti sono composte da diverse piante, ed abitate da diversi animali. Proprio così, la matrice extracellulare è incredibilmente diversa in tre dimensioni. Per giunta, la matrice extracellulare è responsabile della guarigione delle ferite. Se immaginate un taglio sul corpo, dovete in realtà ricostruire questa complessa MEC per poter guarire, ed una cicatrice infatti è una MEC completata malamente.

Ora dietro di me vedete un’animazione della matrice extracellulare.

Come vedete, le cellule sono in questa intricata maglia e mentre vi muovete in ogni parte del tessuto, la matrice extracellulare cambia. In questo momento ogni altra tecnologia sul mercato può solo gestire un’approssimazione in due dimensioni della matrice extracellulare, che significa che non può adattarsi al tessuto reale.

Quando ero una matricola alla NYU, ho scoperto che si possono prendere piccoli pezzi di polimeri derivati dalle piante e riassemblarli con la ferita. Quindi se avete una ferita come quella dietro di me, potete metterci sopra il nostro materiale, e come mattoncini di Lego, si riassemblerà con il tessuto locale. Se lo si mette sul fegato, diventerà simile al fegato, e se lo si mette sulla pelle, cambierà in qualcosa che sembra pelle. Quando si mette il gel, questo si riassembla col tessuto locale.

Può avere un sacco di applicazioni, ma l’idea base è che dovunque si mette questo prodotto, si è in grado di riassemblarlo immediatamente. Una simulazione di un’arteria che sanguina, al doppio della pressione umana. Questo tipo di sanguinamento è molto traumatico, e come ho detto prima, impiegherebbe circa cinque minuti di pressione per fermarsi.

Ora, nel tempo che impiego a presentare la ferita, il nostro materiale può fermare il sangue, perché va avanti e lavora col corpo per guarirlo, si riassembla con questo pezzo di carne, poi il sangue riconosce quello che sta succedendo e produce fibrina, producendo un veloce coagulo in meno di 10 secondi.

Questa tecnologia, entro gennaio, sarà nelle mani dei veterinari, e stiamo lavorando diligentemente in maniera da farla avere ai dottori, magari entro il prossimo anno.

Di nuovo, vorrei che immaginaste di essere un soldato in guerra.

Un proiettile vi colpisce alla gamba, ed invece di morire dissanguato in tre minuti, prendete dalla cintura un pacchetto di gel, e schiacciando un bottone, potete fermare il sangue ed iniziare a guarire. ..molte. Grazie

Papagni Giuseppe

 

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