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Forte scossa di terremoto nel centro Italia, inagibile l’ospedale di Amatrice. Appello a donare sangue

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Forte scossa di terremoto nel centro Italia, inagibile l'ospedale di Amatrice. Appello a donare sangue
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Notte di terrore nel cuore dell’Italia. Un violento terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino è stata sentita da Rimini a Napoli. E proprio ad Accumoli, dove ci sarebbero sei morti, e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi.

Il forte sisma che ha fatto tremare tutto il centro Italia e non ha risparmiato neanche l’ospedale di Amatrice, crollato a sua volta. Feriti e barelle in strada davanti all’ospedale. Medici e infermieri si affannano in ogni modo per prestare soccorso, appunto anche in strada.

Situazione quindi di gravissima emergenza all’ospedale di Amatrice da segnalare  ancora una volta la grande risposta del personale sanitario che è riuscito a mettere in sicurezza i pazienti ricoverati facendo i salti mortali in una situazione così drammatica e instabile a rischio della propria incolumità per il momento non si hanno notizie di vittime tra i pazienti ricoverati ed anzi a quanto si apprende quegli eroici infermieri e medici sono anche riusciti ad attrezzare un primo posto di soccorso in strada nonostante tutto.

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Come sempre accade in queste circostanze è stato diramato un appello per la donazione di sangue che diffondiamo volentieri, come prima  indicazione viene chiesto di recarsi presso AVIS nell’ospedale di Rieti, ma riteniamo che si possa donare anche presso gli altri centri trasfusionali sparsi sul territorio nazionale.

“Qui la situazione è drammatica. I morti sono tanti, non posso fare un bilancio ora perché gli interventi di soccorso sono in corso e sono difficilissimi”. E’ il drammatico resoconto di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che all’Agi spiega: “Il paese è diviso a metà, una metà è distrutta e scavare tra le macerie è complicatissimo. Abbiamo già estratto diversi morti ma non sappiamo quanti ce ne sono lì sotto”.

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Altri danni alle strutture sanitarie del territorio si sono registrati anche vicino Fermo L’ospedale di Amandola, è stato invece evacuato per alcuni distacchi che hanno interessato la struttura a seguito delle scosse di terremoto di stanotte. Evacuate anche case di riposo e altre strutture di accoglienza nel Maceratese, a Castelsantangelo sul Nera e a Montefortino

Sono invece già 10 le vittime del terremoto a Pescara del Tronto (Ascoli Piceno): otto nella frazione e due in case sparse del circondario. Lo ha appreso l’ANSA dalla Protezione civile regionale. Venti i feriti, in codice ‘giallo’ e ‘rosso’, trasportati nell’ospedale di Ascoli Piceno da tutta la zona terremotata.

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La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale che ha parlato di un ponte pericolante, quello di Tre occhi, che costringe ad entrare nel paese solo a piedi rallentando i soccorsi e di una importante fuga di gas. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, con scosse più forti di magnitudo 5,1  alle 4.32 e 5.4 alle 04.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.

Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e ad Arquata e a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano i danni più gravi. Numerosi anche gli edifici crollati: distrutta la chiesa di Amatrice, dove anche l’ospedale è inagibile. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese.

Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 840840 e  803555.

Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso, lo conferma a Repubblica Luca Mazzoleni del rifugio Franchetti, appunto sul monte a 2433 metri, dopo averlo raccontato su Facebook. “Abbiamo sentito i rumori di una frana. Aspettiamo le prime luci per capire meglio di cosa si tratta”.

Segui gli aggiornamenti del Dipartimento della Protezione Civile

 

Angelo De Angelis

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