Home Regionali Emilia Romagna Lunghe attese nei pronto soccorso. La Fials di Bologna accusa la Usl: “Situazione cronica, serve personale”
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Lunghe attese nei pronto soccorso. La Fials di Bologna accusa la Usl: “Situazione cronica, serve personale”

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Secondo il segretario provinciale, Alfredo Sepe, l’emergenza neve dei giorni scorsi ha solo accentuato la situazione: “Le dotazioni organiche sono insufficienti”. Ci sono infermieri che fanno doppi turni o hanno maturato ferie dal 2014

 

BOLOGNA – L’emergenza neve e gelo delle scorse settimane ha solo accentuato una criticità che si registra quasi quotidianamente. Il pensiero che diventa un vero e proprio atto di denuncia, è del segretario provinciale della Fials di Bologna, Alfredo Sepe: nel mirino ci finiscono, manco a dirlo, le dotazioni organiche del personale infermieristico, al di sotto dei livelli standard.

Nei giorni delle nevicate che hanno messo in ginocchio l’Italia, la fotografia dei pronto soccorso degli ospedali “Maggiore”, “Sant’Orsola” e “Rizzoli” di Bologna ma anche della Usl Imola, era sempre la stessa: aumento degli accessi per le emergenze urgenze, poco personale e situazioni di stress che sono sfociate, in alcuni casi gravi, nelle aggressioni al personale medico e infermieristico. E la questione sicurezza, alla pari di quella del demansionamento, diventa oggetto di attenzione da parte della Fials, il primo sindacato nei quattro presidi citati, per rappresentanza sindacale aziendale. Sepe lo ribadisce quando punta il dito sulle dotazioni organiche non sufficienti: “Il nostro sindacato – spiega – non ha firmato il piano di assunzioni della Usl Bologna che invece è stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil”. Una posizione fuori dalla triplice non per questioni pregiudiziali, ma per un dato di fatto: “Se quel piano di assunzioni è giusto – ragiona Sepe – perché ci sono ancora infermieri che fa i doppi turni o a maturato ferie dal 2014?”.

 

Alfredo Sepe, segretario provinciale Fiasl Bologna

A giudizio del segretario provinciale Fials, c’è una contraddizione raccontata dai numeri: “Se un infermiere matura 3000 ore di straordinario significa che servono almeno un paio di assunzioni in quell’azienda”. Esempio plastico di una situazione critica, esplosa nei giorni dell’emergenza neve e ghiaccio: “Ma l’Azienda sanitaria – commenta Sepedeve prevedere le situazioni di emergenza urgenza anche quando ci sono i picchi influenzali” e i pronto soccorso vengono presi d’assalto. Con lunghe attese e un livello di tensione che sfocia in vere e proprie aggressioni. In un video appello, postato sul suo profilo facebook, Sepe chiede maggiore sicurezza nei pronto soccorso: la presenza di una guardia giurata, 24 ore al giorno, potrebbe funzionare da deterrente, anche se in certi casi servirebbe un poliziotto.

Per questo il segretario provinciale Fials ha scritto al Prefetto di Bologna chiedendo un incontro, sul tema della sicurezza, che dovrebbe essere convocato a breve. Intanto, per risolvere la questione dell’affollamento dei pronto soccorso, Sepe rilancia l’idea di un gestione dei flussi in base alle patologie e con l’apertura di un secondo box di accettazione da parte dell’Azienda sanitaria: “E’ una situazione cronica” aggiunge, per la quale ha presentato diverse denunce, spesso inascoltate. Le nevicate delle scorse settimane, insomma, hanno solo accentuato un’emergenza.

Salvatore Petrarolo

Foto: web

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