Si fa rovente, nel pianeta IPASVI, al pari del torrido clima di questo periodo, il confronto/scontro sulle responsabilità della mancata trasformazione del Collegio IPASVI in Ordine e sulle prospettive di approvazione del disegno di legge, denominato “Lorenzin”, di riforma degli Ordini professionali che contempla la trasformazione dell’IPASVI da Collegio a Ordine.
Tutto ha origine da alcune riflessioni sull’argomento in nostro esame, che il Presidente del Collegio IPASVI di Bari, Saverio Andreula ha pubblicato sulla rivista di settore sanitario, QS (VEDI), all’indomani della forte presa di posizione della Presidente della FNC Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, adoperatosi per sostenere la rapida approvazione del disegno di legge.
Andreula, nelle sue riflessioni, non ha risparmiato critiche alla classe politica e ai Governi che si sono succeduti (allegato 2) dopo l’approvazione della legge 43/2006, spiegando le ragioni per cui gli stessi sono da ritenere responsabili del mancato riconoscimento al rango di Ordine al Collegio.
Andreula, ha altresì espresso riserve sulle azioni prodotte dalla FNC Collegi attraverso la Presidente dell’epoca Silvestro, responsabile a suo dire di aver commesso una serie di errori strategici poiché senza un deciso avvallo del Consiglio Nazionale, ritenne di condividere le ragioni e i desiderata delle altre professioni nel sostenere la delega governativa di nascita di nuovi Ordini, piuttosto che sostenere le ragioni esclusive degli Infermieri cui importava solo la trasformazione. Egli prende a riferimento una pubblicazione (allegato 1) firmata dalla Presidente Silvestro per conto di un’infinità di associazioni e pubblicata a pagamento sul quotidiano “Repubblica” del 30 agosto 2006.
Pronto l’intervento del Presidente IPASVI di Trieste e revisore della FNC Collegi IPASVI, Flavio Paoletti su QS (VEDI) che, dopo la consegna di “encomi” ai 18 anni di FNC Collegi della Presidente Silvestro, riferendosi a “verbali” non meglio precisati, professa la sua verità sull’analisi di Andreula, contestando al suo Collega Presidente IPASVI di Bari, l’azione, a suo dire, deontologicamente scorretta sul piano della comunicazione poiché usa la formula di: “Accusare e incolpare altri”, anziché guardare i propri operati..
Scontata la “graffiante” replica a Paoletti di Andreula sempre su QS (vedi) che certamente diverrà, come Andreula auspica, motivo di invito al dibattito sull’argomento con la preghiera di ritrovarsi, su altri Pianeti a sparare “per motivi altri” le asteroidi.
Massimo Randolfi
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