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Sempre più Infermieri si tolgono la vita nel mondo: il tasso di suicidi è in costante aumento

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Il tasso di suicidi tra gli Infermieri è in costante aumento. Di seguito analizzeremo i dati emersi dalle ricerche australiane e britanniche.

Gli Infermieri in servizio nello stato federale dell’Australia Occidentale lanciano un grido di allarme. Dichiarano che le atroci condizioni lavorative, compresi gli episodi di violenza verso gli operatori, il mobbing ed il bullismo spingano sempre più infermieri a suicidarsi.

Alcuni professionisti sono stati intervistati dai reporter di PerthNow in seguito al suicidio di 3 colleghi operanti nello stesso reparto negli ultimi 8 mesi.

Le loro identità non sono state rese note, per evitare eventuali ritorsioni da parte di superiori. “È solo una questione di tempo. Ogni giorno un infermiere viene aggredito fisicamente o ucciso da un paziente, come accaduto al Kimberley Hospital, al Pibara e al Great Southern.”

Hanno dichiarato che alcuni pazienti fossero talmente pericolosi da richiedere l’impiego di filo spinato attorno al perimetro della struttura, per evitare le fughe. Oltre 30 episodi di violenza si sono verificati negli ultimi mesi presso il Kimberley Hospital.

Anne Carey, nominata infermiera dell’anno per essere andata in missione in Sierra Leone curando pazienti affetti dal virus Ebola, ha dichiarato che la violenza subita dai professionisti sanitari rappresenti solo una minima parte dei problemi reali con i quali lo staff deve convivere.

“Ogni infermiere deve avere il diritto di lavorare in un ambiente sicuro“, ha affermato.

L’infermiera ha raccontato come l’ambulatorio della sua clinica fosse protetto da un vetro anti-sfondamento danneggiato da anni e mai riparato e quindi, non in grado di subire ulteriori urti.

Un altro infermiere ha descritto le violenze verbali e fisiche subite, specificando che anche le molestie sessuali fossero all’ordine del giorno.

Un paziente maschio avrebbe tentato di abusare sessualmente di lui un anno fa, nella clinica gestita dal Kimberley Aboriginal health service. Nel 2015 invece un paziente fuggito dalla struttura ha tentato di sfondare la porta di casa di un infermiera del reparto, dopo averla pedinata.

Un infermiere in servizio presso il Northern Regional Hospital ha dichiarato di aver pensato spesso di suicidiarsi e a come sarebbe stato il suo funerale. Tutto ciò è stato causato dal mobbing subito dalla dirigenza e dalle enormi pressioni psicologiche dei colleghi.

Una collega è stata stuprata ed uccisa da un paziente al Gayle Woodford lo scorso anno. Il suo assassino, Dudley David Davey, è stato condannato all’ergastolo.

È stato presentato un disegno di legge denominato Gayle’s Law, in memoria dell’Infermiera uccisa, che vieterebbe ad ogni infermiere di avvicinarsi ad un paziente da solo. Un minimo di due operatori è previsto per qualsiasi attività sui pazienti.

Nel biennio 2016-17 si sono registrati 33 episodi di violenza fisica e verbale nei confronti degli infermieri dipendenti del Wellington Aboriginal Corporation Health Service. Sorveglianti e Buttafuori sono stati impiegati nei reparti ospedalieri per garantire la sicurezza del personale.

Altre misure di sicurezza sono state adottate quali procedure di emergenza, sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso e l’installazione di pulsanti antipanico sulle divise e nei corridoi.

Un recente studio britannico ha stimato che circa 19.000 persone si siano suicidate tra il 2011 ed il 2015 nel Galles ed in Inghilterra in età lavorativa (20-64 anni). Nel 70% dei casi il lavoro della vittima è stato registrato.

Numerosi fattori sono stati considerati: la tipologia di lavoro, la pressione fiscale e la possibilità di avere accesso a strumenti che potrebbero causare la morte dell’operatore che li maneggia (armi, farmaci etc…).

Tra le infermiere di sesso femminile, il rischio di suicidio è risultato essere superiore del 24% rispetto alla media nazionale. Si toglierebbero la vita sfruttando le conoscenze farmacologiche, principalmente avvelenandosi con farmaci presenti sul posto di lavoro.

Nel report viene anche specificato come “elevati tassi di suicidi tra le infermiere potrebbero essere correlati con l’elevata incidenza di disordini psichiatrici che manifesterebbero nel corso della loro carriera lavorativa.”

Abbiamo dovuto assistere a numerosi suicidi anche in Italia. È di pochi giorni fa la notizia del collega che si è tolto la vita iniettandosi Cloruro di Potassio in vena in una sala operatoria dell’ospedale Civico di Palermo.

Simone Gussoni

Fonti: Daily Mail, PerthNow

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