Non si spegne l’eco della vicenda sui presunti brogli in occasione del voto per il rinnovo del Consiglio direttivo. Nel documento ripercorse tutte le tappe dei tre giorni elettorali
BARI – Finisce in Procura la vicenda dei presunti brogli elettorali in occasione del voto per il rinnovo del consiglio direttivo del Collegio Ipasvi di Bari. Il presidente Saverio Andreula, infatti, assistito dall’avvocato Giuseppe Maralfa, ha presentato alla Procura della Repubblica di Bari un atto di denuncia-querela, nel quale non solo ripercorre quanto accaduto nei tre giorni di voto (30 settembre, 1 e 2 ottobre scorsi), nel presidio ospedaliero “Di Venere” di Carbonara (sede scelta come seggio elettorale), ma chiede alla magistratura di fare luce su questa vicenda che sta agitando la comunità infermieristica della provincia di Bari.
Nell’atto di denuncia Andreula ripercorre le tappe dell’appuntamento elettorale, dalla convocazione dell’assemblea elettiva fissata per il 30 settembre, sino ad arrivare alla decisione dell’annullamento del voto “perché durante lo spoglio delle schede elettorali la Commissione rileva la presenza di 54 schede che risultano redatte nello stesso modo con l’uso della matita cancellabile” come riportato nell’atto di denuncia. L’annullamento delle elezioni, scrive il presidente Andreula nel documento consegnato ai magistrati, “è un’operazione di massima trasparenza da parte del sottoscritto”.
A giudizio del presidente del Collegio Ipasvi di Bari, si potrebbe ipotizzare non solo il reato di “sottrazione di circa 54 schede utilizzate per la compilazione con la matita cancellabile” ma anche quello di falso perché “le schede sono state vergate dalla stessa mano”.
Andreula nel suo atto di denuncia evidenzia come sia stato “letteralmente travolto da una campagna di stampa altamente diffamatoria essendo stato ritenuto responsabile della manipolazione delle schede elettorali” e chiede l’apertura di un’indagine di polizia “finalizzata all’accertamento dei fatti e alla identificazione dei responsabili delle condotte innanzi descritte”.
Il presidente del Collegio Ipasvi di Bari, chiude l’atto di denuncia manifestando la disponibilità “a consegnare le schede elettorali falsificate in proprio possesso e chiede che le stesse vengano sottoposte a sequestro probatorio in quanto corpi di reato”. Non da ultimo Andreula chiede che venga compiuta una consulenza “onde accertare l’identità della scrittura su ciascuna delle schede e la paternità della firma. L’iniziativa giudiziaria – chiosa Andreula – si rende necessaria oltre che opportuna, per tutelare il buon nome dell’Ipasvi e la serenità di tutti gli infermieri, assistenti sanitari e infermieri pediatrici iscritti”.
Iniziativa necessaria anche alla luce del danno d’immagine subito dall’Ipasvi Bari come diretta conseguenza non solo di quanto accaduto in occasione delle elezioni ma anche per la campagna mediatica “posta in essere da persone diverse dal Presidente e dai componenti del Consiglio“.
L’obiettivo è anche quello, spiega Andreula, “di rimuovere ogni insidioso ostacolo al corretto e regolare funzionamento delle elezioni che saranno indette a breve e, più in generale, all’attività di rappresentanza professionale che l’Ipasvi esprime a beneficio dei cittadini“.
Salvatore Petrarolo
Lascia un commento