Un paziente in codice verde, andato fuori di testa per l’attesa, ha aggredito la professionista sanitaria che si trovava al triage del Cisanello (Pisa). È stato querelato con l’accusa di interruzione di pubblico servizio
Poco personale, turni massacranti, molto stress, pronto soccorso che vengono scambiati per ambulatori “gratuiti” o per case di riposo dove trasportare eserciti di anziani al primo starnuto: è così che nascono quelle attese infinite e frustranti, che caratterizzano i nostri dipartimenti di emergenza e accettazione.
E, immancabile, scatta la violenza. Eh sì, è successo di nuovo: come racconta Il Tirreno una infermiera, in servizio al triage del pronto soccorso dell’ospedale Cisanello (Pisa), ha subìto un’aggressione verbale da parte di un paziente e di un suo familiare. Grida, insulti e indicibili offese personali. Che sono la prassi, in molti nosocomi italiani, ma che… Dovrebbero essere intollerabili.
E forse è proprio questo che la collega, stanca di rischiare l’incolumità fisica ogni giorno e di farsi prendere a parolacce come se questa debba essere l’inevitabile colonna sonora della propria vita professionale, ha pensato: non ci è voluta passare sopra, stavolta, e ha querelato (denunciandolo per interruzione di pubblico servizio) quel suo aggressore che proprio non accettava di essere stato valutato come codice verde. Proprio non ne voleva sapere di aspettare il suo turno.
E in preda alla sua ira funesta, ha ben pensato di dare libero sfogo a tutta la sua frustrazione, non curandosi del fatto che stava interrompendo un pubblico servizio: l’infermiera aggredita è stata costretta ad interrompere la valutazione dei pazienti al triage per almeno 15 minuti, e ciò è accaduto nel momento in cui aveva appena iniziato a valutare un paziente con una grave patologia, tanto che gli è stato poi assegnato un codice giallo.
Daniele Carbocci, segretario provinciale del sindacato degli infermieri Nursind, ha così commentato: “L’escalation di aggressioni al personale sanitario, in particolare all’interno dei pronto soccorso, è un problema di cui il NurSind si sta occupando da anni e per il quale anche il nuovo ministro della Salute ha recentemente preso posizione prevedendo un apposito disegno di legge.
Aggredire il personale infermieristico non è tuttavia la soluzione, perché è chiaro che non sono gli infermieri ad essere i responsabili della situazione, ma che anzi essi cercano di risolvere le problematiche nonostante siano numericamente sottodimensionati rispetto ai carichi di lavoro”.
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