Condivido il pensiero di Francesco Rocca, presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Sono a Genova tra i soccorritori di Croce Rossa che lavorano assieme ai Vigili del Fuoco, giorno e notte, in cerca di superstiti. E assieme alle decine di volontari che distribuiscono pasti e medicine agli sfollati. E, ancora, con le unità che danno l’indispensabile sostegno psicologico a chi ha perso i suoi cari, oppure la casa e i suoi beni.
Se a uno qualunque di questi uomini e donne – siano essi di Croce Rossa, Vigili del Fuoco, Protezione Civile – dici: “Grazie per quello che state facendo”, ti rispondono immancabilmente e quasi con imbarazzo: “Stiamo facendo solo il nostro dovere”…
Questa è una splendida Italia che, purtroppo, notiamo solo nei momenti più terribili per la nostra comunità.
Sono consapevole che in Italia molte, troppe cose non funzionano. Il principio di neutralità della Croce Rossa ci obbliga a restare fuori dai dibattiti, spesso accesi che, inevitabilmente, quando si verifica una tragedia prendono il sopravvento sulle considerazioni positive e sul racconto edificante.
Essere neutrali non significa essere ignari, né sottrarsi al dovere morale di intervenire sulle coscienze e sollecitare la politica e le istituzioni a fare di più e fare meglio. Ma, come ci ripetono con incredibile umiltà i soccorritori e i volontari che anonimamente stanno dando aiuto a chi ha bisogno e salvando vite, ognuno deve rendere conto delle responsabilità connesse alla propria funzione.
L’esempio è più forte della retorica.
Il buon esempio è più forte della propaganda.
L’agire secondo coscienza è più forte di ogni polemica.
L’Italia è la nostra casa. L’umanità è una. Lavoriamo uniti, lavoriamo insieme, per rendere entrambe migliori.
Condivido tali parole ringraziando, in quanto genovese, le migliaia di persone che si sono attivate a vari titoli, per aiutare chi è stato coinvolto direttamente o indirettamente in questa tragedia.
Lascia un commento