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Ipercolesterolemia, alimentazione e prevenzione: ecco cosa mangiare

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Ipercolesterolemia, alimentazione e prevenzione
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Gli studi randomizzati e sulla ricerca del rapporto diretto tra ipercolesterolemia e mortalità per accidente cardiovascolare non offrirebbe, oggigiorno, dei risultati così scontati così come si potrebbe pensare

Infatti casi di mortalità si sono verificati anche nella condizione in cui i pazienti, sopratutto anziani, avessero valori di colesterolo circolante bassi.

Il colesterolo è una sostanza indispensabile per il corretto funzionamento del nostro organismo ed è utile per la formazione di alcuni ormoni (ormoni steroidei) e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone);è contenuto nell’emoglobina oltre ad essere il precursore dei sali biliari e della Vit. D. Esso è introdotto con la dieta (eccetto frutta, verdura e cereali), ed è anche sintetizzato dal fegato.

Con la dieta lo ritroviamo in carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo e fegato.

Il trasporto del colesterolo attraverso il sangue è affidato a una classe particolare di particelle, quella delle lipoproteine delle quali ne esistono di quattro tipi di ma le più importanti per la prevenzione cardiovascolare sono:

  • LDL, o lipoproteine a bassa densità: trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo;
  • HDL, o lipoproteine ad alta densità: rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato, che poi provvede a eliminarlo.

Le LDL in eccesso  tenderebbero a depositarsi sulla parete delle arterie provocandone diminuzione di calibro e indurimento favorendo il processo di ateroscelrosi. I depositi potrebbero non rimanere ben adesi alla parete vascolare ma migrare, staccandosi quindi, e dando origine a trombi che potrebbero generare una ostruzione di un vaso. Si può avere coe infausta conseguenza:

  • infarto del miocardio;
  • ictus;
  • claudicatio intermittens(se il vaso sanguigno ostruito appartiene al distretto degli Arti Inferiori).

Gli aumenti fdi HDL ed LDL  possono essere di origine ereditaria o, come già accennato, dovuti alla dieta o stili di vita errati.

Se da un lato gli individui geneticamente predisposti a sviluppare ipercolesterolemia e che possono quindi sviluppare aterosclerosi e problemi cardiaci fin da giovani, patologie correlate all’aumento di colesterolo del sangue dovuti ad i motivi brevemente elencati possono insorgere già dalla quarta decade di vita.

In questo ultimo caso solo la prevenzione  può evitare l’insorgere della patologia ateroscerotica.

Ad esempio evitare  il consumo di alcool eccessivo, cercare di avere un’alimentazione sana, riducendo i grassi, evitare tabagismo ed eseguire attività fisica.

La terapia per l’abbassamento del colesterolo punterebbe a rallentarne la produzione LDL incrementando la capacità del fegato di eliminare quello già in circolo nel sangue. Le statine ne sono un esempio.

In definitiva, esclusa la causa genetica, i cardini di prevenzione sono una adeguata nutrizione rappresentata innanzitutto dalla normalizzazione del peso corporeo e da un basso apporto di grassi saturi e dall’inserimento nella dieta di alimenti ad effetto ipocolesterolemizzante (fibre, quindi soia, lupini avena).

Di seguito riassunti gli alimenti consentiti e quelli non consentiti e quelli consentiti ma con moderazione:

1.      ALIMENTI NON CONSENTITI

  • Grassi animali: burro, lardo, strutto, panna.
  • Pane confezionato con burro o strutto.
  • Frattaglie (fegato, cervello, reni, rognone, cuore).
  • Insaccati ad elevato tenore in grassi saturi, parti grasse delle carni.
  • Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
  • Maionese e altre salse elaborate.
  • Superalcolici.

2.      ALIMENTI CONSENTITI CON MODERAZIONE

  • Molluschi e crostacei (seppie, polipi, gamberi, ostriche, vongole, cozze, ecc.) non più di 1 volta alla settimana
  • Pasta all’uovo o prodotti da forno confezionati con uova (da considerare nel numero di porzioni settimanali di uova, massimo 2 alla settimana).
  • Vino in minime quantità (soprattutto nei casi di ipercolesterolemia associata ad ipertrigliceridemia).

3.      ALIMENTI CONSENTITI E COSIGLIATI

  • Pane, pasta e riso integrali; avena, orzo, farro.
  • Legumi da 2 a 4 volte alla settimana, dei quali almeno una volta soia o lupini.
  • Pesce almeno 2-3 volte a settimana.
  • Carne sia rossa che bianca a patto che provenga da un taglio magro e che sia privata del grasso visibile. Pollame senza pelle.
  • Affettati quali prosciutto cotto, crudo, speck sgrassati oppure bresaola, affettato di tacchino/pollo massimo 2 volte alla settimana.
  • Latte e yogurt a bassa percentuale di grassi (scremati o parzialmente scremati) 1-2 porzione al giorno.
  • Formaggi freschi o light, oppure formaggi stagionati prodotti con latte che durante la lavorazione viene parzialmente decremato, come il Grana Padano, quindi con minori quantità di grassi, 2 volte alla settimana.
  • Olii vegetali polinsaturi o monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva, l’olio di riso o l’olio monoseme (soia, girasole, mais, arachidi).
  • Consumare almeno 2-3 porzioni di verdura e 2 porzioni di frutta al giorno (che riducono le “calorie” nella alimentazione abituale e contribuiscono, con le vitamine e gli antiossidanti in esse contenute, a ridurre il rischio cardiovascolare globale).

 

 CALABRESE Michele

 

Fonte

www.ncbi.nlm.nih.gov

www.epicentro.iss.it

www.educazionenutrizionale.granapadano.it

 

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