L’attivazione è prevista entro la fine del 2018. Mangiacavalli: “Gli infermieri non vogliono togliere nulla ai medici, ma bisogna ricollocare le attività ai giusti professionisti, secondo i rispettivi profili”.
Sabato 27 ottobre, in occasione di un incontro organizzato da Opi Pescara, si è parlato di infermieri e sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Presenti all’appuntamento Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi, e tutto il comitato centrale, Alfonso Mascitelli, direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Silvio Paolucci, assessore alla Programmazione sanitaria della Regione Abruzzo, Valterio Fortunato in rappresentanza della Ausl Pescara, e i presidenti degli Opi di Chieti, L’Aquila e Teramo.
Nell’occasione è stata annunciata l’attivazione entro fine anno degli ambulatori a gestione e responsabilità infermieristica. Si inizierà con gli ambulatori per pazienti stomizzati e per accessi vascolari centrali a inserimento periferico, per proseguire con ulteriori ambulatori specialistici e di base.
“Valorizzare la professione infermieristica”. È questo l’obiettivo dell’iniziativa a detta del dottor Fortunato, che ha aggiunto: “Puntiamo a una riorganizzazione assistenziale diversa, capace di valorizzare la professione infermieristica, e vogliamo farlo con l’aiuto e la collaborazione degli Ordini Provinciali”.
“Troppo spesso gli infermieri rivestono ruoli non attinential proprio profilo professionale per sopperire carenze organiche, o sono impegnati in attività amministrative che poco hanno a che fare con l’infermieristica – ha affermato Irene Rosini, presidente dell’Ordine di Pescara –. Colleghi con specializzazioni avanzate (area critica, wound care, stomaterapia), di cui le aziende si avvalgono, si offrono alle crescenti responsabilità in termini di sicurezza e garanzia delle cure, senza alcun riconoscimento professionale ed economico”.
Ancora Rosini: “Mentre cresce una società sempre più anziana, con un aumento delle fragilità e delle cronicità che comporta un aumento delle prestazioni assistenziali, si assiste a un’errata appropriatezza della stessa, che ha come conseguenze una mancata risposta assistenziale sul territorio, un incremento dei ricoveri dei pazienti cronici o fragili, un incremento degli accessi in pronto soccorso e lunghe ore d’attesa, un aumento dei ricoveri per trattare le cronicità anziché le acuzie, solo per citare alcuni aspetti”.
La presidente di Opi Pescara ha poi spiegato: “Ad oggi, purtroppo, nonostante siano state accolte dalla Regione diverse istanze e richieste degli Ordini provinciali, è ancora una criticità la carenza di personale infermieristico. Recenti studi rivelano che il rapporto minimo per garantire la sicurezza è di 6 pazienti per ogni infermiere. In Italia abbiamo una media di 9,5/1; nella Geriatria di Pescara la media è di 14-13/1; in Ortopedia 13/1; in Chirurgia 10/1. Quindi stupisce il piano assunzioni presentato al ministero dalla nostra Regione, che stima il fabbisogno per il triennio 2019-2021, prevedendo l’assunzione di 450 medici e 500 Oss. Significa che non saranno assunti infermieri? Va benissimo incrementare le figure di supporto, perché si sollevano gli infermieri da tutte le attività non attinenti al loro profilo, ma è molto azzardata questa stima, anche in virtù della probabile uscita per pensionamento a seguito della quota 100 di un numero considerevole di professionisti”.
Questo, invece, il commento di Barbara Mangiacavalli: “Occorre una rivoluzione culturale in vista del cambiamento demografico, che ci permetta di ridisegnare modelli organizzativi e che ricollochi le giuste competenze, restituendo a ogni professionalità la sua dimensione. Gli infermieri non vogliono togliere nulla ai medici, ma bisogna ricollocare le attività ai giusti professionisti, secondo i rispettivi profili. Basta con i modelli organizzativi che devono tener conto di equilibri storici consolidati e che non permettono alcuna discussione. Non sono più sostenibili”.
All’evento ha partecipato anche Maria Assunta Ceccagnoli, presidente dell’Ordinedei medici di Pescara, che ha sottolineato come oggi, purtroppo, siano presenti incomprensioni e rivendicazioni di ruoli non più giustificabili, alla luce della normativa vigente e della crescita della professione infermieristica: “Auspico una stretta collaborazione tra gli ordini al fine di migliorare la comunicazione tra i professionisti, attraverso una corretta applicazione dei rispettivi codici deontologici”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.quotidianosanita.it
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