E’ il triste destino che spetta agli infermieri che hanno l’unica sfortuna di nascere in una regione in piano di rientro
Questo il triste destino che spetta a chi vorrebbe lavorare nella propria regione, in questo caso la Campania, una delle sette regioni italiane sottoposte dai ministeri vigilanti, in piano di rientro.
Puglia, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise sono le sette Regioni oggi sottoposte alla disciplina dei Piani di rientro.
L’azienda Ospedaliera Universitaria partenopea, attraverso varie delibere, apre la procedura per l’affidamento del servizio di somministrazione a tempo determinato della durata di 36 mesi con aggiudicazione mediante O.E.V..
Un acronimo O.E.V. che sta per Offerta Economica più Vantaggiosa. Vantaggiosa per chi? Ovviamente è intuibile che l’offerta delle varie società di somministrazione lavoro sarà al ribasso.
Un metodo, quello adottato dalle aziende sanitarie ubicate in queste regioni che serve per bypassare i vincoli di spesa del personale imposti nel 2004 (spesa del personale anno 2004 ridotti del 1,4 per cento l’anno per gli anni successivi), che impedisce loro di poter assumere attraverso concorsi pubblici/mobilità. Così facendo le aziende sanitarie scaricano su altre voci di bilancio (acquisto di beni e servizi) più capienti le spese per assumere personale. Un modo che da un lato mette al riparo i bilanci (ma non troppo perchè la spesa è decisamente più onerosa) da ulteriori controlli dei ministeri vigilanti, dall’altro permette alle disastrate dotazioni organiche di queste aziende di poter rispettare i vincoli dei Livelli essenziali di Assistenza (LEA).
Insomma un pasticcio di norme e vincoli che vanno a scapito dei lavoratori, della salute dei cittadini e delle casse REGIONALI.
In allegato le delibere del “Vanvitelli” che autorizzano la somministrazione di lavoro nonostante sia ancora attivo un bando di mobilità per infermieri (VEDI).
Giuseppe Papagni
Allegati
Delibera n. 1292 del 5 dicembre 2018
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