“Ci troviamo al cospetto di soggetti la cui spinta delinquenziale non è determinata né da necessità economica né dal contesto socio-ambientale di provenienza, bensì dalla superficialità, dalla pochezza etica e dalla mancata consapevolezza della delicatezza e vitale importanza delle funzioni ad essi demandate” scrive il gip di Santa Maria Capua Vetere.
Il gip di Santa Maria Capua Vetere, Rosaria Dello Stritto nelle 260 pagine di misura cautelare stigmatizza il comportamento di camici bianchi e personale amministrativo e scrive nero su bianco che il carcere, come aveva chiesto la procura, per alcuni degli indagati sarebbe stata la misura “proporzionata” alla gravità dei fatti. “Ci troviamo al cospetto di soggetti la cui spinta delinquenziale non è determinata né da necessità economica né dal contesto socio-ambientale di provenienza, bensì dalla superficialità, dalla pochezza etica e dalla mancata consapevolezza della delicatezza e vitale importanza delle funzioni ad essi demandate”.
“Sconcerto per spavalderia e spregiudicatezza”
Senza contare che avevano creato un patto e un “sistema così collaudato, sistematico e diffuso” da poter contestare l’associazione a delinquere. “Destano enorme sconcerto la frequenza, la disinvoltura, la spavalderia, il sollazzo e la spregiudicatezza con cui vengono poste in essere le condotte contestate” scrive il gip che riporta alcune intercettazioni tra gli indagati tra cui quella tra due dirigenti: “…Qua o ci arrestano a tutti quanti (ride), o stiamo tutti in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra … Quello dice che si rischia il posto di lavoro… e ho detto, e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti“. Conversazione avvenuta dopo un controllo dei militari dell’Arma.
L’autista che sapeva dell’indagine e salutava la videocamera
Un atteggiamento di menefreghismo che ha il suo apice nel comportamento che viene segnalato dal gip di un autista che si era perfettamente reso conto che c’era un’indagine in corso e ha continuato ad assentarsi. L’uomo, nel maggio del 2017, ha cercato con insistenza di aprire una lampada di emergenza in cui era nascosta una videocamera piazzata dai carabinieri per riprendere i furbetti del cartellino. Ma non solo: l’uomo almeno in una occasione si è preso gioco degli investigatori. In alcune immagini è stato immortalato mentre saluta con la mano gli occhi elettronici e in un altro mentre alza il badge in alto mostrandolo alla telecamera ostentando “un atteggiamento di sfida e di beffa nei riguardi delle forze dell’ordine”, in un altro caso finge di strisciare il badge. Per andare a tagliare il prato con un cespugliatore che poi si rompe. Anche se tra i casi più eclatanti di assenteismo, anche durante i turni notturni quando già il personale è a ranghi ridotti, il giudice ricorda quella del medico che risultava presente mentre era a Milano o in viaggio a Bruxelles.
“Peraltro l’enorme disvalore delle condotte contestate discende dal fatto che esse – aggiunge il gip – non solo cagionano un rilevante danno patrimoniale di immagine all’Asl bensì sono concretamente idonee a pregiudicare il bene salute degli utenti che si avvalgono del servizio erogato da dette strutture ospedaliere. In proposito va evidenziato come la crisi del sistema sanitario campano sia un fatto tristemente notorio e sovente alla ribalta della cronaca in relazione a gravi episodi: la Campania è da decenni maglia nera per la qualità della pubblica sanità e detta situazione è certamente da ricollegare alle condizioni di degrado e di ipodotazione in cui versano molte strutture ospedaliere”.
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