Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata dalla collega Giulia De Francesco.
Sono Giulia, ho 25 anni, sono un’infermiera e sono portavoce del Movimento Infermieri in Ordine di Bologna e Imola. Rappresento un gruppo di infermieri che si è riunito a Bologna e Imola per creare tutti assieme un cambiamento nella professione.
Sono qui per parlarvi di qualcosa che ci sta profondamente a cuore: la nostra professione. Dico nostra perché mi rivolgo a tutti gli infermieri, che con dignità e professionalità tutti i giorni lavorano. Ecco, chiediamo a voi colleghi di indignarvi davanti a ciò che sta succedendo.
Il gruppo che voglio rappresentare si chiama Infermieri in Ordine. Questo gruppo è formato da professionisti validi, che lavorano davvero e non hanno bisogno di mostrare il loro cartellino per dimostrare che ogni giorno sono attivi e in corsia. Oggi più che mai vi chiediamo di indignarvi davanti a tutti coloro che non vi portano rispetto. Qualche mese fa potevamo dire che non portare rispetto fosse essere vittime di violenza, oggi si riperquote su di noi un altro tipo di violenza, più silenziosa e invidiosa. Non abbiamo protezione.
Oggi, a combattere il COVID-19, ci sono neolaureati senza un’adeguata formazione e un adeguato affiancamento. Oggi a combattere il COVID-19 ci sono professionisti a cui viene negato il tampone per diagnosticare la malattia. Oggi a combattere il COVID-19 ci sono infermieri che da anni esercitano e non vedono cambiare il loro stipendio.
Stiamo o no combattendo tutti la stessa battaglia? Ecco, allora diamo a tutti non 100 euro, ma un cambio di contratto e un aumento orario! Oggi a combattere il COVID-19 ci sono infermieri e infermiere che hanno una famiglia e che tutti i giorni senza adeguati dispositivi di protezione individuale lavorano e hanno paura di contagiare i loro cari. Quanto ancora dovremo restare isolati? Isolati dalle istituzioni, dalle direzioni e dal Governo.
Il gruppo Infermieri in Ordine non accetta più di sentire belle parole e finto conforto. Vogliamo fatti, non parole. Ci sono stati promessi i tamponi e ancora in tantissimi li aspettano. Non vogliamo più sapere che coloro che lavorano con gli anziani sono dimenticati, sono in prima linea anche loro come tutti noi. Non vogliamo più sapere che i nostri colleghi contraggano la malattia.
Ecco, allora chiediamo a Stefano Bonaccini, governatore della Regione Emilia Romagna, i tamponi subito, come promesso. Chiediamo all’Ordine degli infermieri di Bologna un aiuto concreto ed effettivo di tutela degli infermieri bolognesi. Chiediamo a Giuseppe Conte non 100 euro oggi in busta paga, ma un contribuito REALE a tutti e sempre. Chiediamo inoltre ad Angelo Borrelli, presidente della Protezione civile, che ogni presidio non omologato non venga distribuito perché abbiamo bisogno di scudi VERI con cui affrontare questo virus.
Il Movimento Infermieri in Ordine esprime solidarietà nei confronti dei colleghi impegnati attivamente e comunica che tutti i suoi componenti si stanno impegnando contro il COVID-19.
La portavoce del Movimento
Giulia De Francesco – Infermiera
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