Il presidente Magi sottolinea come le festività natalizie abbiano “mischiato le carte” ed esprime solidarietà agli studenti: “Giusto che chiedano un ritorno a scuola in sicurezza”.
“Il Lazio sicuramente rischia l’arancione. Quanto a un eventuale ingresso in zona rossa, non possiamo escluderlo. In questo momento c’è un plateau lievemente in ascesa e abbiamo un aumento del numero dei ricoveri, per cui potrebbe anche accadere”. Così Antonio Magi (foto), presidente dell’Ordine dei medici di Roma, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.
“Questa sarà la settimana decisiva – prosegue –, perché vedremo concretamente i risultati delle prime giornate di vacanza: se non ci siamo comportati bene, e questa è la mia preoccupazione, avremo un innalzamento della curva dei contagi. Speriamo di riuscire a mantenere un limite che ci permetta di non mettere in crisi il Servizio sanitario nazionale. Quanto alle terapie intensive, tutto sommato stanno reggendo, ma il punto è evitare di arrivare alla stessa situazione del mese di novembre. Per questo dobbiamo leggere i dati in prospettiva”.
Se nel giro di un mese le regioni dovessero poi risultare tutte arancioni o rosse, per il presidente dell’Ordine dei medici di Roma non ci sarebbe altra scelta se non il lockdown: “Questa è l’unica soluzione che ci ha permesso, anche nella prima fase, di risolvere la situazione. Non dimentichiamo che per le feste natalizie c’è stata nuovamente una certa migrazione da Nord a Sud e viceversa, per cui abbiamo di nuovo mischiato le carte. Speriamo bene”.
E in merito alla mobilitazione degli studenti di oltre 100 istituti scolastici di Roma e del Lazio, avvenuta ieri: “Non posso che essere d’accordo con gli studenti, che chiedono giustamente un rientro a scuola in sicurezza, in un momento in cui i contagi stanno peraltro aumentando. Questo è un problema che va tenuto in considerazione. Per quanto mi riguarda, finché non avremo una curva dei contagi che ci dia un’indicazione ben chiara, avrei rimandato l’apertura delle scuole a febbraio. Gli studenti sono i primi a voler essere sicuri e a voler stare tranquilli, quindi è giusto che chiedano certezze”.
E ancora: “In alcune scuole del Lazio la sicurezza è garantita, mentre in altre meno, quindi è necessario eliminare le disuguaglianze e rendere la situazione omogenea. Non possono esserci diversi sistemi di organizzazione tra istituto e istituto e tra territorio e territorio. Il problema sicurezza non riguarda solo ciò che accade dentro le scuole, ma anche e soprattutto ciò che ruota fuori, in primis con i mezzi di trasporto”.
Redazione Nurse Times
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