Proseguono i controlli sull’importazione e la commercializzazione dei dispositivi di protezione.
Il Nas di Roma ha accertato, presso un’attività di commercio di apparecchiature per l’informatica, la distribuzione di mascherine di protezione anti-Covid, sebbene priva della documentazione idonea alla loro commercializzazione, quali la valutazione e la prevenzione dei rischi derivanti dall’uso dei dispositivi di protezione, la marchiatura CE e le indicazioni in lingua italiana. I militari del Nucleo hanno proceduto al sequestro, e quindi sottratto al commercio, 2.680 mascherine per un valore di 3.500 euro. Contestata inoltre al responsabile la sanzione amministrativa di 2.000 euro.
Il Nas di Trento ha invece scoperto l’irregolare immissione in commercio di una mascherina protettiva anti-Covid, etichettata come dispositivo medico e registrata come tale sul sito del ministero della Salute, fabbricata nel Regno Unito e importata dalla sede milanese della medesima società. Gli accertamenti dei militari hanno evidenziato che il prodotto aveva ricevuto una conformità sulla scorta di una certificazione rilasciata da un laboratorio di analisi di Bolzano, risultato privo delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività, e sottoscritta da un soggetto privo di titoli abilitativi poiché non in possesso di laurea. I responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.
Redazione Nurse Times
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