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Allattamento: dieta e falsi miti

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Aree per allattamento al seno, 500 euro per chi non si adegua
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Quando si sta allattando, si può mangiare ciò che più si desidera, tuttavia è bene mantenere una dieta equilibrata e sana. La comune credena che si debbano evitare spezie e cibi piccanti, per paura che possano alterare il sapore del latte è infondata. Infatti, se fanno parte della dieta della madre, il bambino ha già imparato a conoscerli deglutendo il liquido amniotico durante la gravidanza.

In ogni caso, è comunque bene evitare alcolici e superalcolici, non fumare e stare attenti ad alimenti che potrebbero causare infezioni, come il pesce crudo, spiegano gli esperti del Punto Nascita di Humanitas San Pio X, riporta humanitas.it. Un altro falso mito è legato all’esistenza di cibi in grado di aumentare la produzione di latte: non è così. Tuttavia, è molto importante che le mamme bevano almeno due litri di acqua (o liquidi al giorno) per fornire alla ghiandola mammaria il nutriente fondamentale e la materia prima con cui produrre il latte materno.

Se la madre non si sente particolarmente bene, allattare può essere sfiancante e faticoso. Ciò non significa che, attraverso il latte, si possa “contagiare” il bambino. Sebbene siano pochi i farmaci incompatibili con l’allattamento, prima di assumerne qualcuno è sempre meglio consultare uno specialista.

Altri consigli riguardano l’igiene in allattamento e la perdita di peso dopo il parto. Sull’areola del seno, la parte di pelle più scura che circonda il capezzolo, si trovano le ghiandole di Montgomery. Queste provvedono già da sole a una naturale pulizia dell’areola, grazie alla produzione di sostanze grasse che idratano la pelle e la proteggono, limitando anche la formazione di batteri. È sufficiente dunque lavare il seno con acqua, evitando l’uso di prodotti che possano alterare l’odore naturale capace di condurre il bambino al seno. Non c’è alcun obbligo di utilizzare, quindi, saponi o disinfettanti specifici. Infine, il latte materno è molto nutriente e la sua produzione richiede alle ghiandole mammarie un grosso impegno, con un conseguente aumento del dispendio di energia. Questo può aiutare una fisiologica e graduale perdita di peso dopo il parto.

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