Si attende della Legge sulla sicurezza del paziente, la cui approvazione continua a slittare in Parlamento.
In Spagna il rapporto tra infermieri e paziente è di 20-25 (in aumento a 30) a uno. Questa la denuncia del Satse, sindacato di categoria iberico, secondo il quale è ormai “più che mai necessario approvare quanto prima la Legge sulla sicurezza del paziente”, un testo che continua ad accumulare ritardi nel suo iter parlamentare, determinando una situazione definita “deplorevole” per i professionisti.
Sono infatti trascorsi sette mesi da quando la proposta è stata sostenuta dalla maggioranza in Parlamento. La Legge, dunque, è ancora in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Congresso dei deputati, anche perché il termine per la presentazione delle modifiche agli articoli è stato prorogato ben 19 volte. La prossima data segnata sul calendario è il 1° settembre, come indicato sul sito web del Congresso.
La norma in questione stabilisce che negli ospedali debba esserci un massimo di sei-otto pazienti per ogni infermiere, mentre nelle unità di terapia intensiva non si debbano superare i due pazienti per infermiere. Nelle cure primarie, poi, il numero di cittadini per ogni infermiere non dovrebbe superare i 1.500 abitanti.
“A dispetto del fatto che siamo in piena pandemia di Covid-19, sono stati stipulati contratti di sostituzione nei diversi servizi sanitari solo per il 30-40% della forza lavoro”, spiega il sindacato, che aggiunge: “A titolo di esempio ricordiamo che, mentre in ospedale il rapporto sicuro e adeguato si aggira intorno ai sei-otto pazienti, nel nostro Paese un infermiere può avere un incarico di più di 20 pazienti in ospedale. Nei centri sanitari, poi, a un professionista non dovrebbero essere assegnati più di 1.500 pazienti assegnati, ma in Spagna si arriva a 2mila”.
Sempre secondo il Satse, infine, la situazione è ancora più “critica” nelle case di cura: in alcune realtà ci sono infermieri che devono prendersi cura anche di 200-250 ospiti.
Redazione Nurse Times
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