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Anticorpi anti-transglutaminasi nel sangue: cosa sono e interpretazione dei risultati

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Celiachia e MICI: nel microbiota le possibili soluzioni
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La ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi viene prescritta dal medico per accertare (diagnosticare) la celiachia. È infatti considerato l’esame più specifico.

La celiachia (enteropatia glutine-sensibile) è una malattia causata da una reazione infiammatoria, che si verifica in persone geneticamente predisposte, in seguito all’ingestione di glutine, una sostanza proteica ​​presente in alcuni cereali, come grano, orzo, segale e avena.

Gli anticorpi sono molecole prodotte dal sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) in risposta ad aggressioni esterne (virus, batteri, ecc.). A volte il sistema immunitario di un individuo può iniziare, per errore, a produrre anticorpi diretti contro i propri organi e tessuti, e in questo caso si parla di autoanticorpi, che possono diventare la causa di malattie cosiddette autoimmuni.

Nella celiachia l’organismo produce autoanticorpi che provocano l’infiammazione dell’intestino tenue e il danneggiamento del rivestimento della parete intestinale (atrofia dei villi). Questo danno provoca i disturbi (sintomi) associati alla malnutrizione e al malassorbimento.

Gli autoanticorpi che possono essere rilevati nelle persone con la celiachia sono:

  • anticorpi anti-transglutaminasi tissutale (tTG), IgA, la transglutaminasi tissutale è un enzima responsabile dell’associazione (reticolazione) di alcune proteine ​​e si trova nell’intestino e in altri tessuti. Il test è indicato per accertare la celiachia in persone di età maggiore di due anni
  • anticorpi anti-endomisio (EMA), sono anticorpi prodotti a seguito del danneggiamento dell’epitelio intestinale. Gli anticorpi anti-EMA di classe IgA sono presenti nel 100% delle persone con celiachia e nel 70% delle persone con dermatite erpetiforme (un’altra malattia correlata all’intolleranza al glutine)
  • test quantitativo dell’immunoglobulina A (IgA), è generalmente prescritto insieme al test anti-tTG perché, in caso di carenza di IgA, il test degli anti-tTG di classe IgA risulterà negativo anche in presenza della celiachia (falso negativo)
  • anti-tTG, IgG, è utilizzato come alternativa nelle persone con carenza di IgA
  • anticorpi anti-gliadina deaminata (anti-DGP), IgA o IgG, questo test può essere richiesto quando persone, con forte sospetto di celiachia, risultano negative per gli anti-tTG. In modo particolare, nei bambini celiaci con età inferiore ai due anni o nelle persone con carenza o assenza di IgA

Il Test

Il test si esegue su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.

L’esame sfrutta una tecnica immunoenzimatica chiamata “enzyme linked immunosorbent assay (ELISA)”.

Per l’accuratezza del test e per una diagnosi corretta, prima di sottoporsi all’esame è necessario seguire una dieta contenente glutine in più di un pasto al giorno per almeno 6 settimane.

Risultati

È necessario che i risultati dell’esame siano valutati dal medico di base o dallo specialista reumatologo insieme alla storia clinica della persona.

La presenza di anticorpi anti-transglutaminasi tissutali (tTG)-IgA è specifica per la celiachia e indicativa per la dermatite erpetiforme.

Risultati da moderatamente a fortemente positivi, indicano la celiachia e la persona dovrà sottoporsi a una biopsia (analisi di un frammento di tessuto) per confermare la presenza della malattia.

Nel caso in cui il test risultasse negativo, deve essere presa in considerazione la possibilità di una carenza di IgA: se le IgA totali sono normali e la transglutaminasi tissutale (tTG)-IgA è negativa, vi è una bassa probabilità che la persona abbia la celiachia e non dovrebbe essere necessaria la biopsia.

I valori ritenuti normali (intervalli di riferimento del test) possono cambiare in base all’età, al sesso della persona e al laboratorio dove viene eseguito l’esame.

Osservando una dieta priva di glutine, il test degli anticorpi anti-transglutaminasi tissutali tende a negativizzarsi, risultando quindi utile nel monitoraggio della malattia.

Redazione NurseTimes

Fonte: ISS

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