Venezia, Usl si appoggia a ditta esterna per assumere infermieri. Insorgono i sindacati

Il bando per fornire lavoratori a tempo determinato se l’è aggiudicato la Lavorint Spa con un’offerta al ribasso. Fp Cgil nutre dubbi sulla qualità del servizio. Intanto la Cri ha chiuso il punto tamponi gratuiti della stazione ferroviaria.

Non si trovano infermieri e, per evitare di ridurre i servizi, l’Usl 3 Venezia si appoggia a una ditta esterna. I sindacati lanciano l’allarme, preoccupati che sia garantita la qualità dei lavoratori messi a disposizione dal nuovo partner. Le carenze di organico, la lotta al Covid, le migliaia di prestazioni da recuperare e, da ultimo, le sosLavorintpensioni dei sanitari non vaccinati stanno costringendo l’Usl ad assumere infermieri, spesso dalle case di riposo. Ma il fabbisogno è tale che l’azienda sanitaria, quest’estate, ha promosso un bando, con base d’asta da un milione e 233 mila euro, per trovare una ditta che fornisse lavoratori a tempo determinato. In particolare la richiesta era di infermieri fino a fine anno (l’affidamento è prorogabile di sei mesi).

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Il bando se l’è aggiudicato la Lavorint Spa, con un’offerta di un milione e 153 mila euro (un ribasso di circa 80 mila euro). Cifra che inizialmente ha sollevato perplessità anche da parte della stessa Usl 3, che nella delibera con cui ha affidato il servizio spiega che, in un primo momento, “l’offerta è risultata anomala”. Dopo ulteriori verifiche sulla congruità dell’offerta, e valutata “l’indifferibile necessità di attivare il contratto”, l’assegnazione è stata però confermata. La ditta fornirà 60 lavoratori: la maggior parte infermieri, ma ci sarà anche qualche tecnico di laboratorio, autista di ambulanza e pilota di idroambulanza.

Dura la reazione della Fp Cisl, che nutre dubbi sull’importo proposto dalla ditta: sembrerebbe basso per riuscire a fornire figure professionali di livello, vista la penuria di infermieri sul mercato e il costo del lavoro. «Avere infermieri sottopagati, che non sappiamo quali competenze abbiano, ci preoccupa: temiamo ricadute negative sui sevizi

– dice il sindacalista Dario De Rossi –. Non vorremmo che queste ricadute debbano essere coperte dai lavoratori che da quasi due anni lavorano sotto stress e che questi rinforzi possano creare disagi invece che dare supporto».

L’Usl 3 rivendica la bontà dell’operazione. “In un periodo di emergenza sanitaria – precisa la Serenissima – l’Usl 3 utilizza, entro le modalità consentite dalla legge, ogni percorso che le permette di reperire il personale necessario. Le azioni di reclutamento sono all’interno di un dialogo con le rappresentanze sindacali, le quali hanno fatto presente la pressione che grava sul personale dipendente stimolando l’immissione di risorse ulteriori. L’intento è di mettere a disposizione dell’utenza personale con la necessaria competenza”.

Intanto l’Usl 3 continua a gestire i contagi e gli screening. Questi non potranno più contare sul prezioso supporto della Croce Rossa Italiana, che ieri ha chiuso i punti tamponi gratuiti attivati in 12 stazione ferroviarie italiane, tra le quali quella veneziana di Santa Lucia. Il progetto era nato soprattutto per venire incontro alla richiesta delle persone meno abbienti, ma in vari momenti si è formata una lunga coda nel piazzale della stazione. Dal 15 ottobre i tamponi aumenteranno sicuramente a causa dell’obbligo di Green Pass nelle aziende.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere della Sera

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