Vaccini, la Regione Toscana conferma l’obbligo

Approvata una proposta di legge specifica in linea con la normativa nazionale.

Il Consiglio regionale della Toscana si è espresso a favore dell’obbligo vaccinale, approvando una proposta di legge specifica in linea con la normativa nazionale. Perché diventi efficace sin da quest’anno scolastico è previsto che entri in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. “Si tratta di una proposta – ha commentato il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelliche sta diventando punto di riferimento a livello nazionale, tant’è vero che altre due Regioni hanno già fatto proprio il nostro testo”.

Scaramelli precisa inoltre che il testo non è frutto di simpatie vax o no-vax: “C’è, semmai, l’identificazione del vaccino come strumento indispensabile di prevenzione primaria, in linea con la normativa statale che li considera requisiti obbligatori per l’iscrizione a nidi, asili e servizi integrativi per la prima infanzia (decreto legge 73 del 7 giugno 2017, come convertito dalla legge 119 del 31 luglio 2017). In conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale, la proposta di legge precisa che la vaccinazione è omessa o differita in caso di accertati pericoli concreti per la salute del minore e in relazione a specifiche condizioni cliniche”.

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La Toscana riconosce dunque come prioritaria la protezione dello stato di salute dei minori, e in generale della collettività, rendendola efficace già a partire da questo anno scolastico.

È compito del Servizio sanitario regionale assicurare l’informazione e

la sensibilizzazione in materia, anche attraverso l’ascolto dei genitori. Le iniziative di sensibilizzazione saranno monitorate con cadenza annuale dalle aziende sanitarie. È poi compito della Regione monitorare gli eventi avversi a seguito di vaccinazione nell’ambito del sistema di sorveglianza regionale su farmaci, vaccini e dispositivi medici, anche ai fini dell’anagrafe nazionale vaccini.

Ma come avviene il controllo degli alunni in Toscana? Avviene per mezzo dell’anagrafe regionale, che permette un monitoraggio in tempo reale. Il sistema è alimentato dai centri vaccinali e dai pediatri attraverso l’inserimento su una piattaforma dedicata. Tale piattaforma è messa a disposizione dei direttori scolastici, che possono accedervi in tempo reale e controllare la situazione di ciascun alunno. La banca dati permette una verifica puntuale dei bambini in regola e non, ma pure della tipologia di vaccini effettuati, così da agevolare la formazione delle classi.

Se un bambino è stato vaccinato fuori dalla Toscana non risulterà in banca dati. In questo caso, e nal caso di alunni non in regola, il direttore scolastico invia una lettera alla famiglia per chiedere la certificazione di avvenuta vaccinazione oppure l’appuntamento fissato per procedere. La banca dati, inoltre, registra i rifiuti alle vaccinazioni. I bambini non in regola sono chiamati dal Servizio sanitario regionale, o prima ancora dai pediatri, e la mancata accettazione del vaccino viene annotata. Chi invece risulta in regola non devono fornire alcuna certificazione perché la situazione è già nota ai direttori scolastici.

 

Giuseppe Papagni

 

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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