Tris 2: la scuola a casa degli studenti con patologie croniche

Grazie al nuovo metodo, i ragazzi impossibilitati a stare fisicamente in classe frequentano le lezioni online.

Tiziano oggi frequenta la seconda media. È il primo anno che va a scuola perché fino ad oggi ha fatto lezione a distanza. Ad aiutarlo una serie di volontarie e la tecnologia. Solo alla fine della prima media è tornato tra i banchi con i suoi coetanei. Bambini che già conosceva, grazie a Skype, il suo ponte con il mondo. È nato con una malformazione cardiaca, Tiziano, e nei suoi appena tredici anni di vita ha subito ben dodici operazioni. Ma non si è arreso, vuole studiare e ha perso un solo anno scolastico. La quinta elementare l’ha dovuta ripetere perché è stato l’anno più duro per lui, in cui la malattia non gli ha dato tregua, e le assenze sono state troppe. La bocciatura è arrivata d’ufficio. Un burocratico e feroce verdetto: “respinto”. «Quello è stato un anno particolarmente difficile: malgrado gli sforzi, non ce l’abbiamo fatta», racconta Maria Cristina, la mamma. «Nonostante tutto quello che abbiamo passato, mi ritengo fortunata, perché Tiziano ha potuto seguire il ciclo scolastico. Grazie a questa piattaforma digitale sperimentale, che fa arrivare la scuola a casa degli studenti con patologie croniche, Tiziano non è stato escluso. Quando non era in terapia intensiva passava molto tempo in ospedale, e da lì ha potuto seguire le lezioni e interagire con i compagni, perché è stato inserito in un progetto di scuola a distanza che ha funzionato alla grande». Tutte le mattine le maestre facevano l’appello e Tiziano rispondeva “presente”. I collegamenti erano fissi e quotidiani, come i rapporti con gli altri bambini. Il piccolo ha sempre partecipato ai gruppi di ricerca, due o tre alunni per tema. I suoi compagni hanno imparato a conoscerlo e a interagire con lui. A mettere Maria Cristina sulla strada giusta è stata Laura Bocale, l’insegnante di sostegno. È stata lei a scoprire che c’era la possibilità di una frequenza a distanza. Una possibilità nuova, utilizzata da Alessia, Giorgio, Elisa. Tutti bambini affetti dalla sensibilità chimica multipla
. Picco li studenti che in altri anni avrebbero ingrossato le fila dei casi di abbandono scolastico, e che invece oggi possono evitare di restare indietro, grazie ai progetti di telescuola. O classi ibride inclusive. Il progetto Tris 2, la prima piattaforma che fa arrivare la scuola a domicilio è il risultato della collaborazione della Fondazione Tim-Cnr, Istituto delle tecnologie didattiche e Anp, Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità nella scuola. Il portale mette a disposizione di tutti i docenti italiani un metodo che garantisce il diritto di studio degli alunni che non possono recarsi fisicamente a scuola perché affetti da patologie invalidanti. Tutto è partito molti anni fa sulla scia del caso di Nicky Francisco, il bambino affetto da una grave forma di asma, per il quale i genitori hanno costruito una barca, sperimentando il primo progetto di scuola a distanza. Di acqua ne è passata, sotto i ponti. È il caso di sottolinearlo. E oggi è finita la sperimentazione: il metodo Tris 2 è alla portata di tutti gli insegnati che vorranno applicarlo. La fase di studio ha coinvolto dieci classi, con oltre 150 alunni e 112 docenti. È una piattaforma aperta, gratuita e accessibile a tutti gli insegnati di ogni ordine e grado, che potranno fruire di un corso interattivo. Il piano si basa su progetti di didattica innovativa che prevedono un uso regolare delle risorse cloud per inserire l’alunno a distanza, a tutti gli effetti, nel gruppo di classe, attraverso l’utilizzo di tecnologie e strumenti hardware e software. Pc con videocamera, smarphone, linea internet sono alla base della nuova didattica a distanza. Con la garanzia che le classi inclusive ibride non sono solo utili a chi diversamente sarebbe escluso dalla scuola, ma anche a tutti gli altri studenti. Redazione Nurse Times Fonte: La Stampa  
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