Tra le detrazioni previste dalla normativa fiscale italiana, quella delle spese sanitarie rappresentano senz’altro la tipologia più richiesta. Nella maggior parte dei casi viene riconosciuta una detrazione dall’Irpef di una percentuale della spesa sostenuta (19%) per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro (la cosiddetta franchigia). In alcune situazioni, invece, della detrazione dall’imposta lorda, è possibile usufruire di una deduzione dal reddito complessivo. Ma quali sono le spese sanitarie da inserire nella dichiarazione dei redditi per ottenere i rimborsi? Ricordiamo di seguito le più frequenti.
. le spese mediche e quelle di assistenza specifica;
. le spese mediche generiche, comprese quelle omeopatiche;
. i medicinali, anche omeopatici, acquistabili negli esercizi autorizzati;
. le spese chirurgiche, compresi i trapianti di organi;
. le spese specialistiche; le analisi, gli esami, le indagini di laboratorio, le cure termali, le terapie, eccetera;
. le prestazioni effettuate da fisioterapisti, pedologi, tecnici ortopedici, audiometristi, igienisti dentali, ostetriche, logopedisti, oftalmologi, dietisti, chiropratici, eccetera;
. l’acquisto e l’affitto di protesi sanitarie e di attrezzature sanitarie (apparecchi per aerosolterapia, siringhe, sfigmomanometro, bombole ossigeno, occhiali da vista, con esclusione delle spese sostenute per l’impiego nella montatura di metalli preziosi, quali oro, argento e platino) e lenti a contatto (comprese le spese per l’acquisto del liquido, indispensabile per il loro utilizzo), apparecchi per fratture (garza e gesso), busti, stecche, eccetera, prescritti appositamente per la correzione o la cura di malattie o di malformazioni fisiche;
. stampelle, bastoni canadesi, carrozzelle, eccetera;
. i ricoveri e le degenze, ma sono escluse le maggiorazioni per i comfort in camera;
. i ticket pagati nell’ambito del Servizio sanitario nazionale;
. l’assistenza infermieristica e riabilitativa da parte di personale qualificato che sia in possesso di titolo abilitativo, laurea, eccetera;
. le prestazioni rese da addetti qualificati all’assistenza alla persona;
. le prestazioni rese da addetti qualificati, come ad esempio educatori professionali, animatori, terapia occupazionale e assistenza di nucleo;
. i dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro.
Redazione Nurse Times
Fonte: il Resto del Carlino
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