L’elettrocardiogramma è la rappresentazione su carta della funzionalità elettrica del cuore
Da solo, solitamente, è in grado di indirizzare verso un percorso terapeutico adatto alla persona.
Spesso però alcuni segni che si ricavano dall’esame obiettivo di un soggetto conducono ad una ipotesi diagnostica che implementata dall’elettrocardiografia e da altri esami (di laboratorio, di radiodiagnostica …..) allertano il professionista sanitario all’individuazione della patologia (prossima o remota che sia).
Il segno di Frank (meglio noto come ELC o diagonal ear-lobe crease) infatti, rappresenta un esempio emblematico.
Esso è una piega, una cresta con angelo di 45° sul lobo dell’orecchio.
Tale piega diagonale sul lobo dell’orecchio è correlata ad una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari gravi e di diabete.
Il primo studio che si interessò a questa correlazione è americano e fu pubblicato sul New England Journal of Medicine nel marzo del 1974.
I ricercatori dell’Università autonoma de “La Coruña” e dell’ospedale “La Paz” di Madrid hanno studiato circa 300 pazienti che negli anni precedenti avevano subito accidenti cardiovascolari rilevando che chi ha una piega di 45° sul lobo dell’orecchio corre un alto rischio di infarti e/o ictus.
Agli inizi degli anni ’90 risale invece uno studio inglese condotto nell’ospedale di Brighton su 303 cadaveri di ambo i sessi, con un’età media alla morte di 72 anni e deceduti per varie cause cardiovascolari: cardiopatia ischemica, ipertensione o rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale e toracica
. Si evidenziò che il 72% dei soggetti maschili e il 67% di quelli femminili presentavano il segno di Frank, mentre il 90% di tutti i defunti, prima della morte, avevano una storia clinica che accertava comunque la presenza di patologie vascolari.Ecco perché è importante lavorare sui fattori modificabili, ossia quei comportamenti e stili di vita che una volta corretti minimizzano (o aboliscono!) il manifestarsi di uno stato patologico.
Esempi incommensurabili sono la dislipidemia, l’ipertesione, il diabete, l’obesità, il fumo e la sedentarietà.
Il segno di Frank può essere descritto in una scala graduata legata all’incidenza di eventi cardiovascolari in base alla lunghezza del solco, alla sua profondità, alla presenza su entrambi i lobi, alla sua inclinazione:
Unilaterale incompleto: prognosi meno grave
Unilaterale completo
Bilaterale completo: prognosi più grave
Un’altra classificazione, senza associazione col rischio di malattia coronarica, si basa su una semplice valutazione descrittiva:
Ovviamente la scoperta di tale segno è solamente il primo passo di indagini più accurate.
CALABRESE Michele
Fonte:
Per un anno abbondante, tra il gennaio 2023 e il febbraio 2024, un 22enne ha…
Bando di selezione pubblica per titoli ed esami per il conferimento di n. 2 posti…
“Siamo qui, per l’ennesima volta, a raccontare la drammatica carenza di personale che attanaglia il Policlinico…
ROMA 18 APR 2024 - Ieri si è tenuta la seconda giornata di trattative per il…
Per il test d'ingresso a Medicina il 2024 è una tappa transitoria. Dopo i riscontri…
Il concorso regionale per infermieri nel Friuli Venezia Giulia (FVG) potrebbe non essere la soluzione…
Leave a Comment