Le caratteristiche di un gruppo che funziona ed è efficiente sono molte, la condivisione di obiettivi chiari, l’assegnazione ben definita dei ruoli e la ripartizione ben precisa delle mansioni di ognuno, la gestione dei conflitti, la promozione di un clima positivo e collaborativo, un metodo di lavoro comune, disponibilità alla partecipazione e al coinvolgimento e capacità di autovalutazione e monitoraggio continuo del lavoro che si sta svolgendo. Un gruppo dotato di tutte queste caratteristiche, è uno strumento vincente per l’organizzazione e l’efficienza.
All’interno di un gruppo è importante definire il ruolo di ognuno, cioè la posizione di un membro rispetto agli altri e, di conseguenza, i suoi compiti e la sua funzione. I comportamenti dei singoli soggetti contribuiscono a rendere il lavoro del gruppo efficace, è importante che ogni membro del gruppo abbia la possibilità di esprimere le proprie idee e di non essere giudicato dagli altri. Le capacità fondamentali per un efficace lavoro di gruppo sono un atteggiamento collaborativo, l’ascolto e l’apertura verso le idee degli altri.
Il leader, nel vivere l’attività di gruppo, tende ad assumere dei comportamenti detti “orientati al compito” e “orientati alla relazione”. La leadership orientata al compito è sempre attenta agli obiettivi da raggiungere e alle attività da svolgere; orienta le persone verso la loro mansione programmando e coordinando tutte le loro attività; mentre la leadership orientata alla relazione è attenta all’ambiente in cui si lavora, al clima all’interno del gruppo, ai bisogni delle persone che vengono continuamente motivate e coinvolte nelle decisioni.
Per diventare un buon leader il percorso non è semplice, non basta studiare, bisogna essere propositivi e preparati a gestire delle persone, non si può semplicemente dire “tu fai questo, tu fai quello”, è un lavoro in cui bisogna saper ascoltare e poi di conseguenza agire.
Possiamo sinteticamente definire il Problem Solving come un approccio volto allo sviluppo di strategie e abilità per risolvere i problemi che coinvolge tre piani diversi: psicologico, comportamentale e pratico/operativo.
Che si tratti dei problemi della quotidianità o di complessi problemi sul lavoro, nel problem solving la persona si trova di fronte a una situazione che, in molti aspetti e per varie caratteristiche, gli risulta nuova e non gestibile secondo le consuete modalità.
Sviluppiamo la capacità di risolvere problemi fin da piccoli. Genitori, educatori, maestre, figure di riferimento, non fanno altro che proporci stimoli verso nuovi problemi, metodi e strategie per risolverli. I problemi, infatti, ci accompagnano per tutta la vita ed è quanto mai fondamentale sviluppare delle strategie per fronteggiarli.
Da un punto di vista operativo, è bene fare chiarezza e conoscere le “fasi” tipiche che compongono il processo di problem solving. Anche qui la letteratura ci offre diverse interpretazioni e modelli costituiti da un numero di fasi diverso ma che, in sostanza, si riferiscono tutte allo stesso iter sequenziale che ci porta dalla corretta identificazione e definizione del problema, all’individuazione delle cause, delle possibili soluzioni e alla loro implementazione.
In un’azienda ospedaliera, dove i problemi sono molto sentiti emotivamente, le tecniche di problem solving trovano giovamento anche dall’analisi motivazionale del personale. La motivazione può essere definita come un’energia che orienta i comportamenti verso una meta; quindi è rilevante, per la risoluzione delle problematiche ospedaliere, effettuare un’analisi motivazionale al fine di meglio coordinare gli sforzi.
Altre metodologie da tener presenti per motivare il personale sono la “gestione per obiettivi”, la “giustizia organizzativa” e la “partecipazione”, tutte azioni che cercano di motivare e gestire al meglio il personale.
Per concludere, la risoluzione dei problemi in ospedale è il pane quotidiano di chi lo gestisce, ma anche per tutti i medici che hanno un ruolo dirigenziale e per i coordinatori infermieristici.
Le capacità di mischiare le varie tecniche di gestione (metodi motivazionali, gestione delle informazioni, gestione competitiva, gestione partecipativa ecc.) non sono per tutti e anche i colleghi più versatili hanno bisogno di tempo e di pratica. L’obbiettivo è che questo articolo contribuisca alla riflessione su questo importante tema, suggerisca spunti di approfondimento e stimoli tutti coloro che lavorano per far si che la propria azienda sia organizzata, preparata e che il personale sia soddisfatto e contento.
Laura Anna Massè
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