Cos’è e come funziona il servizio gestito dall’Inps per valorizzare nella pensione il periodo del proprio corso di studi.
Trasformare gli anni di università in anni di contributi per la pensione per anticipare l’età di uscita dal mondo del lavoro e aumentare l’importo dell’assegno. È l’obiettivo del riscatto della laurea, un servizio gestito dall’Inps per valorizzare nella pensione il periodo del proprio corso di studi.
Cos’è il riscatto della laurea? – Riscattare gli anni di laurea significa poter uscire prima dal mondo del lavoro, valorizzando gli anni degli studi universitari a fini pensionistici, senza limiti di età e obbligo di iscrizione all’assicurazione generale. Nella pratica si tratta di versare una determinata somma allo Stato per equiparare, a livello contributivo, il periodo di studio universitario a quello lavorativo. Questa particolare contribuzione può consentire sia di raggiungere prima la pensione sia per incrementarne l’importo.
La somma da pagare cambia in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi di studio. La condizione necessaria per richiedere il riscatto è aver conseguito il titolo di studio. Non si possono riscattare i periodi fuori corso né quelli già coperti da contribuzione obbligatoria.
L’effettiva convenienza economica del riscatto della laura dipende da molti fattori, quali l’età, gli anni e l’ammontare della contribuzione già versata al sistema previdenziale. I tanti parametri da prendere in considerazione rendono difficile fare un esempio valido per tutti i casi. Per capire quanto possa essere conveniente o meno il riscatto è quindi necessario effettuare una simulazione tramite il sito dell’Inps o attraverso i Centri di assistenza fiscale (Caf).
Cosa si può riscattare? – Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio universitario, conclusi con il conseguimento di uno o più titoli di studio, rilasciati dalle università o da istituti di livello universitario, tra cui:
Sono invece esclusi:
Come funziona il riscatto della laurea? – Riscattare gli anni di laurea è sempre stato molto oneroso. Infatti, la somma da versare allo stato è di solito pari ad alcune migliaia di euro, sia per le lavoratrici e i lavoratori autonomi, sia per quelli dipendenti.
Tuttavia, dal 2019 è stata introdotta una modalità alternativa, chiamata riscatto agevolato, che abbassa notevolmente i costi previsti. Inizialmente, il nuovo meccanismo si applicava solo agli anni di studi universitari a partire dal primo gennaio 1996, cioè con l’introduzione del sistema pensionistico contributivo. Ma l’Inps ha cambiato questa distinzione a gennaio 2020, chiarendo come possano accedere al sistema agevolato anche le persone laureato prima del 1996, con anni di versamento sistema retributivo.
Come fare domanda? – La domanda può essere presentata esclusivamente attraverso questi canali:
Quanto costa il riscatto della laurea? – Se non si può fare domanda per il riscatto agevolato, ma unicamente con il sistema tradizionale, l’aliquota per il calcolo della somma da pagare, si applica alla retribuzione lorda percepita negli ultimi dodici mesi di attività lavorativa. Con il sistema agevolato, invece, l’aliquota viene applicata al cosiddetto minimale retributivo degli artigiani e commercianti.
Per fare un esempio della differenza di spese tra i due sistemi, un anno di corso di laurea riscattato con il sistema agevolato può costare circa 5mila euro, contro i circa 13mila del sistema tradizionale, ipotizzando una retribuzione annua lorda di 40mila euro. Ogni anno di riscatto del corso di laurea è rateizzabile, senza interessi, in dieci anni e la cifra è deducibile nella dichiarazione dei redditi.
Redazione Nurse Times
Fonte: Wired
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