«Siamo in guerra contro il Covid ed abbiamo bisogno di ’soldati’. Negli ospedali eravamo già sotto organico prima del Covid, e l’epidemia ha acuito questa mancanza di personale. Quindi, va rivista la norma che allontana il personale sanitario non vaccinato. Va fatta una riflessione su questa misura ’punitiva’, perché sono stati allontanati centinaia di medici e infermieri di grande esperienza, di elevata professionalità che non sono facilmente sostituibili: uno specializzando non ha la stessa esperienza di un medico con anni di professione alle spalle, soprattutto nelle aree critiche».
Avruscio continua «da due anni stiamo lottando contro il Covid e siamo allo stremo delle forze: chi è al lavoro ha anche il sovraccarico di chi è assente perché allontanato dall’azienda, nel solo ospedale di Padova si tratta di 200 professionisti e di oltre 500 nell’Ulss 6 padovana. Ormai ci siamo scordati le ferie da tempo, ma soprattutto così aumenta decisamente il rischio clinico».
Il primario padovano spiega: «l’anno scorso, prima dell’arrivo del vaccino, venivamo ’tamponati’ con molta frequenza e questa misura aveva permesso di ridurre al minimo i contagi intraospedalieri. E allora, la soluzione potrebbe essere quella di far rientrare i colleghi non vaccinati, e di far loro i tamponi salivari ogni 24-48 ore, perché possano lavorare: tra l’altro, con i tamponi salivari non viene rilasciato il green pass e il tampone servirebbe così soltanto per poter lavorare. Anche a noi vaccinati vengono fatti i tamponi salivari e soltanto se trovati positivi finiamo in quarantena. E lo stesso dovrebbe essere per i colleghi non vaccinati. La situazione sta peggiorando, con un aumento costante dei positivi e dei ricoveri».
Forte aumento anche dei decessi, 15, per un numero complessivo di 12.042 vittime dall’inizio della crisi sanitaria. Cresciuti ancora i soggetti positivi e in isolamento: sono 45.809 (+ 2.190). I dati della situazione ospedaliera riflettono il peggioramento: i malati Covid ricoverati nei reparti medici sono 852 (+55), mentre scendono di poco i posti letto occupati nelle terapie intensive 130 (-2). l’incidenza (siamo a 371,1 casi ogni 100 mila abitanti su un limite di 50)”.
Il Veneto resta appeso ad un filo nel possibile passaggio in zona gialla per rischio contagi.
Redazione NurseTimes
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