Irene Bellifemine, originaria di Molfetta (Bari), è impegnata personalmente nella campagna vaccinale, specie a domicilio.
È una delle personalità che in Lombardia, in provincia di Varese, è riuscita a dare una svolta all’intera campagna di vaccinazioni, soprattutto per quello che riguarda gli over 80 e la possibilità di ricevere il siero direttamente a domicilio. Si tratta di Irene Bellifemine, sindaco di Malnate, ma originaria di Molfetta (Bari).
Di professione infermiera, e dunque direttamente coinvolta nella somministrazione dei vaccini agli ultraottantenni suoi concittadini, ha preso direttamente in mano la situazione, decidendo di scendere in campo per velocizzare la somministrazione dei sieri agli anziani, sopperendo a una carenza purtroppo nota: la vaccinazione a domicilio.
Con Ats Insubria e Asst Sette Laghi, Bellifemine ha personalmente organizzato la campagna vaccinazioni, riuscendo a somministrare a domicilio la dose del vaccino Moderna a 176 anziani, raggiunti direttamente nelle proprie abitazioni. Una grande forza di volontà, possibile anche grazie a un sistema basato sul lavoro di squadra.
«Un’infermiera volontaria è stata accompagnata con un’auto della polizia locale a prelevare i vaccini alla farmacia ospedaliera di Varese – ha affermato il primo cittadino di Malnate –. Poi un’equipe di infermiere specializzate nel nostro consultorio si è incaricata della preparazione delle singole dosi, che sono state distribuite ai vari medici. Ogni cinque pazienti vaccinati il medico avvisava il consultorio e venivano predisposte nuove dosi, consegnate tramite staffetta. Fosse dipeso da noi, avremmo vaccinato anche i soggetti con gravi patologie, ma purtroppo le dosi non erano sufficienti. È questo un mio grandissimo rammarico».
Nei giorni scorsi, Bellifemine ha posto l’attenzione anche sulla questione della didattica a distanza, scrivendo direttamente al presidente Mario Draghi. “Come può un insegnante – la parola insegnare deriva da incidere, imprimere nei segni – far innamorare dello studio dietro un monitor – si legge in uno stralcio della missiva -? Propongo lezioni nei parchi, all’aperto: la didattica a distanza sta discriminando il lavoro femminile, con tante mamme costrette a rinunciare al lavoro per seguire i propri figli”.
Redazione Nurse Times
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
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