Carenza atavica di infermieri ed oss: i sindacati pressano sulla Asl di Lecce denunciando turni massacranti e rischi, soprattutto, per la sicurezza di lavoratori e pazienti

Si profila una estate da incubo nei nosocomi del Salento e, dopo la pesante denuncia di Floriano Polimeno, segretario della Fp Cgil per il “Santa Caterina Novella” di Galatina che poneva in risalto la grave carenza di personale infermieristico ed ausiliario; due nuove missive sono state indirizzate alla dott.ssa Silvana Melli, Direttore Generale della Asl, ad Antonio Pastore, Direttore amministrativo e ad Antonio Sanguedolce, Direttore sanitario, da Fabio Orsini coordinatore sanità della Cisl Fp.

Sotto i riflettori, questa volta, il Vito Fazzi di Lecce e, la carenza di personale che per Orsini rischia di essere esplosiva.

Un solo infermiere per turno in Chirurgia Toracica, Chirurgia Generale ed Urologia, senza il più delle volte, il supporto da parte degli operatori socio-sanitari.

E’ quanto riportato da un articolo del 12 luglio 2016 a cura del Nuovo Quotidiano di Puglia.it/Lecce.

Per non parlare (poi) del reparto di Cardiochirurgia che, sostanzialmente, secondo quanto segnala Orsini alla Asl: “si regge sullo sforzo di poche unità e grazie alle Pronte Disponibilità”.
Quindici giorni, questo il lasso temporale da parte di Orsini alla Direzione Generale per provvedere a risolvere la situation, trascorso il quale: “…saremo costretti, nostro malgrado, ad agire non escludendo qualunque azione che riterremo utile alla risoluzione del problema”.

Ma cosa lamenta la Cisl Fp nello specifico?

“Riceviamo continue segnalazioni da parte del personale infermieristico strumentista in servizio nella sala operatoria di Cardiochirurgia, in particolare per  quel che concerne la copertura delle pronte disponibilità. – puntualizza Orsini – Più volte è stato segnalato alla direzione medica di presidio l’insufficiente dotazione di personale infermieristico assegnato a questa unità operativa, ma la situazione, nel tempo, è rimasta invariata”.
Ed il sindacalista fa la ricognizione: “Al momento ci sono 7 infermieri strumentisti, di cui 2 in malattia permanente, uno in ferie ed i 4 restanti devono garantire gli interventi programmati e le urgenze, con un carico di 20 Pronte Disponibilità al mese per ciascuno”.

Quindi? La Cisl Fp segnala, dunque, quello che a parer suo è un paradosso.

Le Pronte Disponibilità sono regolamentate da una delibera della direzione generale (n. 484 del 12 marzo 2012) e prevede che ciascun dipendente, può effettuarne al massimo 6 arrivando così a dieci per un periodo non superiore ai tre mesi continuativi.
“E’ del tutto evidente – sentenzia Orsini – che al momento siamo ampiamente al di fuori delle stesse regole che l’Azienda ha adottato e che quindi per ciò che attiene questo aspetto, saremo costretti a chiedere un risarcimento danni per tutte le Pronte Disponibilità eccedenti quelle previste.

Fino ad oggi il personale ha, con grande senso di responsabilità, compensato le gravi carenze di personale sovraccaricandosi oltre il limite di sopportazione psico-fisica ma, questo stato di cose pregiudica la qualità del servizio, mettendo a rischio il personale per presunti o eventuali danni a terzi che viceversa sono da ricondurre, direttamente o indirettamente, alla grave carenza di organico”.

Scupola Giovanni Maria