Il diabete gestazionale è una delle complicanze più comuni durante la gravidanza. Solitamente è diagnosticato tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione, mediante un esame chiamato curva da carico orale o curva glicemica, che consiste nell’assunzione di una soluzione contenente 75 grammi di glucosio.
Caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno e dopo i pasti, il diabete gestazionale si sviluppa a causa degli ormoni prodotti dalla placenta durante la gravidanza. Come l’ormone lattogeno placentare (HPL), che interferisce con l’azione dell’insulina, provocando, appunto, un aumento dei livelli di glucosio nel sangue.
Nella maggior parte dei casi il diabete gestazionale regredisce dopo il parto, ma in alcuni casi può evolvere in diabete vero e proprio, generalmente di tipo 2. È di fondamentale importanza gestire questa condizione non solo per la salute della madre, ma anche per quella del bambino. Ne parliamo atttraverso l’approfondimento a cura di Humanitas Salute che proponiamo di seguito.
I sintomi del diabete gestazionale, non sono sempre presenti, possono essere:
L’esame della curva glicemica viene eseguito al mattino e prevede il prelievo di sangue per determinare la glicemia a digiuno. Successivamente la paziente dovrà bere la soluzione zuccherata e verranno effettuati ulteriori prelievi di sangue dopo 60 e 120 minuti. Il test deve essere eseguito in caso di:
I valori della glicemia sono considerati diagnostici quando risulta:
Il diabete gestazionale può aumentare il rischio di complicanze durante la gravidanza, incluso il parto pretermine. In particolare, un elevato livello di glicemia può:
Per prevenire il diabete gestazionale è importante:
Per quanto riguarda l’alimentazione, vanno evitati, o comunque ridotti, cibi ad alto indice glicemico (riso bianco, pane bianco e patate), fritti, formaggi grassi, dolci, bevande gassate, zucchero. Durante la gravidanza sarà necessario misurare regolarmente la glicemia prima e dopo i pasti fino al momento del parto. Questo monitoraggio sarà fondamentale per valutare l’andamento dei livelli di zucchero nel sangue.
Sarà il diabetologo a fornire le indicazioni specifiche sulla frequenza con cui effettuare tali misurazioni, in base al quadro clinico della madre. È importante seguire la dieta prescritta nel modo più accurato possibile. Naturalmente sono consentite piccole eccezioni occasionali, ma è fondamentale mantenere una routine alimentare corretta e salutare, abbinata all’attività fisica.
Redazione Nurse Times
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