Coronavirus, Speranza: “Massima priorità alla riapertura in sicurezza delle scuole”

Il ministro della Salute ha aggiunto: “L’epidemia non è finita. Vietato abbassare la guardia”.

Dare massima priorità alla riapertura in sicurezza delle scuole. È l’impegno assunto alla Camera dal ministro della Salute, Roberto Speranza, prima del voto sulla risoluzione presentata dalla maggioranza e dopo le sue comunicazioni sull’evoluzione dell’emergenza Covid. Questo preciso impegno del Governo ha portato anche il centrodestra, che inizialmente aveva annunciato il no alla risoluzione, a esprimere un voto di astensione.

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“Dare massima priorità al lavoro preparatorio in vista della riapertura delle scuole a settembre che dovrà avvenire in piena sicurezza – ha detto in Aula il ministro –. Su un tema così delicato il Parlamento non deve dividersi. Mi sembra, con questo atto, di assumere un orientamento unanime, emerso durante la discussione. E così anche di provare a valorizzare questa discussione, che non è stata formale, ma è stata un utile passaggio rispetto alle scelte che dovremo assumere”.

La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza con gli impegni del Governo per il prossimo Dpcm sulla riapertura post-coronavirus: 254 i voti a favore e 193 gli astenuti. “L’epidemia non è finita – ha proseguito il Speranza –, ed è necessaria una convinta e responsabile prudenza: siamo sulla strada giusta ma il nemico non è vinto. Non bisogna abbassare la guardia. Serve una limpida dialettica tra maggioranza e opposizione, tra forze che, a diversi livelli istituzionali, hanno rilevanti e concorrenti responsabilità di governo nella gestione della sanità, così come definito dall’articolo 117 della nostra Costituzione. Per me la collaborazione non è una scelta, ma un vero e proprio obbligo istituzionale”.

E ancora: “Non voglio far cadere nel nulla un dibattito parlamentare che è stato utile e denso di spunti. Molte delle indicazioni, arrivate in particolare dai gruppi di opposizione, potranno essere utili a una discussione che, mi auguro, questo Parlamento vorrà fare sulla riforma del Servizio sanitario nazionale, su come guarda a una fase post-Covid e prova ad assumere la lezione di questi mesi drammatici. Nei prossimi mesi dovremo avere il coraggio di investire come mai prima e di riformare con visione e lucidità. Abbiamo iniziato a farlo con il Recreto Rilancio, che ha stanziato 3 miliardi 250 milioni di euro: una cifra senza precedenti, che consentirà di immettere nuova linfa nella sanità pubblica del nostro Paese”.

Concludendo: “In cinque mesi abbiamo investito più risorse che negli ultimi cinque anni. Ma per me è solo l’inizio. Serviranno molte altre risorse, provenienti da tutti i livelli. È indispensabile intervenire subito per recuperare a pieno regime le attività ordinarie sospese negli ultimi mesi, in cui la lotta al Covid-19 ha impegnato larghissima parte delle energie del Servizio sanitario nazionale e non ha consentito il regolare svolgimento di tutte le altre prestazioni, che ora non sono più rinviabili”.

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