Coronavirus, negli Usa cresce il numero dei bambini ricoverati

Salgono le ospedalizzazioni dei minori, anche se la percentuale resta bassa. E’ comunque un trend da non sottovalutare.

Negli Stati Uniti, complice la rapida diffusione della variante Delta, è in costante aumento il numero di bambini ricoverati in ospedale per Covid. Segno, secondo i medici, che gli adulti devono sforzarsi di proteggere maggiormente i minori, soprattutto quelli sotto i 12 anni, che non si possono vaccinare.

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A livello nazionale le ospedalizzazioni di bambini per coronavirus sono salite dell’84% dal 10 al 31 luglio, da 665 a 1.224, secondo il Dipartimento Usa della Salute. Tuttavia, secondo un rapporto dell’Accademia americana di pediatria (Aap) e della Children’s Hospital Association, solo lo 0,1%-1,9% di tutti i casi noti di Covid nei bambini porta al ricovero in ospedale. “E la percentuale reale è probabilmente anche più bassa, poiché molti minori che si contagiano non vengono testati”, sostiene Sara Bode, direttrice dei servizi sanitari del Nationwide Children’s Hospital di Columbus (Ohio), e presidente di una commissione dell’Aap per la salute nelle scuole.

Ma la tendenza è comunque preoccupante. Bode dice che i ricoveri dei bambini tipicamente salgono insieme a quelle degli adulti della loro comunità. Nelle ultime due settimane, ha spiegato, il numero dei bambini positivi al test e di quelli che avevano bisogno di essere ricoverati è raddoppiato nel suo ospedale. Anche se i numeri restano piccoli, “è un trend significativo, al quale dobbiamo fare attenzione”

, dice. Il timore è che la situazione peggiori in autunno, con il ritorno a scuola, anche perché in quel periodo la gente passa più tempo al chiuso e il virus si diffonde più facilmente.

Bode spiega poi che la maggior parte dei bambini ricoverati ha bisogno solo di pochi giorni d’ospedale, ma alcuni sono rimasti malati abbastanza a lungo da richiedere un trattamento in terapia intensiva. Alcuni bambini ricoverati per Covid, in linea generale, avevano problemi di salute preesistenti, ma molti erano in salute prima di sviluppare difficoltà respiratorie o polmoniti. Alcuni bambini contagiati dal virus possono sviluppare la Mis-C, o sindrome infiammatoria multisistemica, una condizione potenzialmente grave.

I pediatri, americani, inoltre, stanno osservando un aumento dei virus respiratori, che avevano concesso una tregua quando tutti stavano a casa, socialmente distanziati e con la mascherina. I più seri sono il virus respiratorio sinciziale (Rsv) e la parainfluenza.

Redazione Nurse Times

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