Coronavirus, Nas chiudono 21 punti di prelievo per tamponi rapidi

Dai controlli effettuati in tutta Italia sono emerse diverse irregolarità in farmacie e centri analisi. Sequestrati 677 kit non idonei e individuati 18 operatori senza Green Pass.

Il Comando carabinieri per la tutela della salute ha avviato, d’intesa con il ministero della Salute, una campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione di tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19 nei punti prelievo delle farmacie e dei centri analisi.

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I controlli dei Nas sono stati avviati dal mese scorso in tutta Italia “principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei c.d. ‘falsi positivi’, e cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto ‘no vax’, al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il Green Pass”, spiega una nota.

I Nas hanno pertanto verificato se nei punti di prelievo fossero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test, previa richiesta ed esibizione del documento di identità, unitamente alla tessera sanitaria. Negli ultimi 30 giorni i servizi di controllo hanno interessato complessivamente 1.360 farmacie e centri analisi, rilevando irregolarità in 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 infrazioni.

All’esito delle ispezioni è stata disposta la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi, condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Sono stati inoltre sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei, e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del Green Pass.

Redazione Nurse Times

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