Contratto comparto: quando si comincerà a discuterne?

Un esercito di 540mila lavoratori impegnati nel Ssn

Sono tantissimi i lettori che ci pongono il quesito all’indomani del rinnovo contrattuale della dirigenza medica

Comparto che mette nel calderone un pò tutti: dagli infermieri agli operatori socio sanitari, dal logopedista agli amministrativi. Insomma un esercito di 540mila lavoratori impegnati nel Ssn.

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Con 22 professioni diverse ricomprese nei corsi di laurea delle professioni sanitarie. Eccoli tutti, suddivisi per classe di laurea:

1. Le professioni Infermieristiche e ostetriche

In questa classe sono raccolti tutti i corsi di laurea del ramo infermieristico e ostetrico: Infermieristica; Infermieristica pediatrica; Ostetricia.

2. Le professioni sanitarie della riabilitazione

In questa classe sono invece raccolti tutti i corsi di laurea che si rivolgono al mondo della riabilitazione:

  • Educazione Professionale;
  • Fisioterapia;
  • Logopedia;
  • Ortottica e assistenza oftalmologica;
  • Podologia;
  • Tecnica della riabilitazione psichiatrica;
  • Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Terapia occupazionale.

3. Le professioni tecniche

La terza classe di laurea racchiude tutte le professioni sanitarie tecniche:

  • Dietistica;
  • Igiene dentale;
  • Tecniche audiometriche,
  • Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia;
  • Tecniche di neuro-fisiopatologia; di laboratorio biomedico; di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare;
  • Tecniche audioprotesiche;
  • Tecniche ortopediche.

4. Le professioni della prevenzione

Infine, la classe di laurea di professioni sanitarie della prevenzione coinvolge tutte quelle a orientamento preventivo:

  • Assistenza sanitaria;
  • Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

I servizi ospedalieri assorbono il 44,4% degli addetti. Questo settore è il più numeroso e al suo interno operano diverse professionalità. Quelle prevalenti sono le professioni infermieristiche (40%), mentre un 18,1% del personale è addetto a mansioni non afferenti le professioni sanitarie. Il dato fa intuire il livello di burocratizzazione della macchina sanitaria, vista la quota elevata del personale non propriamente sanitario e principalmente amministrativo che viene assorbita per il suo funzionamento

.

Negli anni il numero di chi lavora per il Servizio sanitario nazionale è drasticamente calato. Dal 2009 si sono perse 12.031 unità infermieristiche, mentre fra i medici sono diventati 7.731 in meno. Le perdite in entrambi le professioni hanno paradossalmente mantenuto costante il rapporto fra medici e infermieri (1:2,5), troppo poco visto che le convenzioni internazionali stabiliscono che dovrebbe essere di 1:3.

Il contratto del comparto sanità, valido per il biennio 2016-2018 firmato in data 23/02/2018 dopo una maratona non-stop durata più quasi 30 ore è già scaduto. Contratto che ha portato un incremento medio di 85 euro al mese.

Indennità ferme da oltre 20 anni e infermieri alle prese con condizioni di lavoro sempre più critiche viste le carenze di personale e delle figure di supporto con relativo demansionamento (VEDI sentenza).

Il personale del comparto tutto non può aspettare ancora. Servono risposte certe che puntino a valorizzare professionalità e restituire dignità lavorativa.

Il Governo è ora chiamato a trovare le risorse economiche per colmare le richieste dei lavoratori.

Redazione NurseTimes

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