Di seguito le precisazioni di Nursind Aou Cagliari in merito alle disposizioni sull’uso dei Dpi, diffuse dall’Azienda per favorire il contenimento dei contagi da Covid.
“Da mesi la situazione critica che attanaglia il Pronto soccorso dell’ospedale Duilio Casula di Monserrato (Cagliari) è nota alla direzione aziendale, ma l’Azienda tenta di porre in essere futili tentativi di contenimento dei contagi per SARS COV-2, pur sapendo che all’interno dei locali del Pronto soccorso sostano giornalmente una ventina di pazienti, molti dei quali Covid, che attendono per giorni e settimane un posto letto nei reparti di destinazione per ricovero”.
A denunciare la situazione è Valentina Bello, dirigente sindacale di Nursind Aou Cagliari, che, venuta a conoscenza delle disposizioni in merito all’uso dei Dpi del 16/08/24, ritiene doveroso sottolineare quanto segue: “I pazienti sostano in locali non idonei all’isolamento, ossia nei corridoi, e sono assistiti da personale non dedicato, poiché lo stesso personale medico, infermieristico e oss ovviamente si occupa di tutti i pazienti presenti in Pronto soccorso, compresi i nuovi accessi.
Ricordare l’obbligo dell’uso dei Dpi, peraltro sempre utilizzati dal personale in servizio nel Pronto soccorso, rappresenta l’ennesimo tentativo di porre in secondo piano, o comunque non focalizzare l’attenzione, sulla vera problematica, ossia il boarding, che non consente il corretto isolamento, la giusta privacy e l’assistenza, negando dunque anche la dignità dei pazienti. Non volendo sbagliare nell’interpretazione di quando riportato nella nota dispositiva aziendale citata, sembrerebbe che la stessa miri al ridicolo tentativo di colpevolizzare gli operatori per un mancato o scorretto uso dei Dpi.
Ribadendo che l’uso degli stessi viene fatto sistematicamente, tale misura, da sola, non potrà porre fine a tale situazione, in quanto la causa principale dei contagi e l’aumento del rischio risiede in primo luogo nel sovraffollamento. In tali condizioni lavorative neanche l’uso di una tuta spaziale potrà azzerare il rischio contagi, così come limitare l’accesso dei famigliari risulta una misura futile e controproducente per il benessere dei pazienti”.
I sanitari sottolineano che “il sovraffollamento e l’implicito squilibrio nel rapporto operatore/utente-paziente, interessa anche i reparti di degenza aziendali, in particolar modo la Medicina interna e d’urgenza, con letti tris nelle stanze e brande nei corridoi, in cui nel migliore dei casi si rileva un rapporto operatore paziente di 1:16”.
“Riteniamo quantomeno ridicolo che si parli di interventi per ridurre il contagio da SARS COV 2, quando in realtà la situazione disastrosa che stiamo vivendo insieme ai nostri pazienti è sotto gli occhi di tutti, o per lo meno sotto gli occhi di chi ha il coraggio di guardare – conclude la rappresentante Nursind -. Servono immediate risposte, con assunzioni massicce di personale e strategie operative incisive sul tutto il Ssr, e aziendale in particolare. Non basta scrivere la disposizione per ottemperare all’uso di Dpi, che di fatto si utilizzano con regolarità da sempre”.
Redazione Nurse Times
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