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Italiani sempre più scontenti del Servizio sanitario nazionale: uno su quattro non si cura

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Italiani sempre più scontenti del SSN, 1 su 4 non si cura
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È stato presentato in Senato il 15esimo Rapporto annuale Ospedali & Salute/2017, promosso all’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e realizzato dalla società Ermeneia-Studi & Strategie di Sistema di Roma. I dati in esso contenuti, oltre a confermare il progressivo decadimento della nostra sanità, si sono rivelati anche piuttosto allarmanti.

I nostri pazienti si sentono trattati sempre peggio, particolarmente nelle strutture ospedaliere pubbliche. Negli ultimi due anni, infatti, questa percezione è passata dal 15,2% del 2015 al 18% del 2017; percentuale che nel Mezzogiorno è salita addirittura al 51,3%. Una situazione, questa, che porta moltissimi utenti a rinunciare alle prestazioni sanitarie: nel 2017 ha preso questa decisione il 26,8% degli aventi bisogno, contro il 20% del 2016 e il 16,5% del 2015. Questi gli altri dati, riportati dall’Agenzia DIRE:

“In questo quadro, il ricorso a ospedali privati accreditati o a cliniche private a pagamento, in alternativa alle strutture pubbliche, risulta essere una decisione che si stabilizza, negli ultimi tre anni, attorno al 41% dei caregiver per la prima scelta e al 20% per la seconda. Aumenta, parallelamente, il livello di consapevolezza sull’opportunità di utilizzare ospedali privati accreditati in alternativa a quelli pubblici senza oneri aggiuntivi per gli utenti (dal 35,5% del 2009 al 39,3% del 2017), di rivolgersi a ospedali situati al di fuori della propria regione (da parte di più del 30% dei cittadini intervistati), o addirittura di recarsi in strutture situate in altri Paesi dell’Unione europea (dal 14,1% del 2013 al 18,5% del 2017).

Per quanto riguarda l’utilizzo di strutture ospedaliere presenti in altre regioni rispetto a quella di residenza, i caregiver intervistati che hanno fatto e/o sono orientati a fare concretamente tale esperienza o a prenderla in considerazione in caso di bisogno erano il 28,2% nel 2016, ma diventano il 47,7% nel 2017. Tale orientamento viene del resto confermato dai dati oggettivi della mobilità sanitaria, espressa attraverso il numero dei ricoveri extra-regione sul totale dei ricoveri nazionali, che sale dall’8,2% del 2010 all’8,9% del 2014 e al 9,2% del 2015, mentre diminuisce il totale dei ricoveri nella misura del 18,7%.

Infine il report Aiop segnala la scarsa o nulla sensazione di ‘essere messi al centro’ come pazienti, espressa dal 19,3% del campione nel 2014 e dal 32,4% nel 2017 (41,3% nel Mezzogiorno), e la debolezza di una prima ‘giunzione’, quella che riguarda il momento della scelta dell’ospedale, nella quale risulta difficile trovare informazioni affidabili sulla struttura verso cui dirigersi. Molti affermano che il medico di medicina generale non è stato in grado di indirizzare adeguatamente il paziente (dal 27,3% al 32,9% nel triennio).

Infine si ammette come si sia dovuto aspettare troppo a lungo l’accesso ai servizi, poiché non c’era posto al momento del bisogno. Il peggioramento è evidente se si considera che il 24,2% degli intervistati era di questa opinione nel 2014, ma sale al 54,1% nel 2017.”

Alessio Biondino

Fonte: Agenzia DIRE (www.dire.it)

 

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